Sull’altra sponda dell’Atlantico la Fed dovrebbe garantire, in ogni caso, un soft landing all’economia USA. A livello globale gli emergenti non saranno un freno
A distanza di 12 mesi lo scenario di fondo dei mercati finanziari è profondamente cambiato. A dicembre 2017 le aspettative per l’anno in arrivo erano improntate ad un moderato ottimismo sulle ali di una crescita economica globale equilibrata in tutte le aree del mondo, inflazione in lieve aumento e sotto controllo, tassi di interesse statunitensi in graduale rialzo sotto l’attenta regia della Federal Reserve e utili aziendali attesi in accelerazione. Nel dicembre 2018, invece, le tensioni commerciali, le problematiche politiche e geopolitiche, le condizioni finanziarie più restrittive per i paesi emergenti, le nuove profonde incertezze in Europa (dalla Brexit alla situazione italiana, passando per i gilet gialli di Parigi) rendono molto incerte le prospettive di crescita per i prossimi 12 mesi. Con inevitabili ripercussioni negative anche sulle prospettive dei mercati finanziari.
FED, VERSO UN SOFT LANDING PER GLI USA
Secondo Candriam, un punto fermo per l’anno in arrivo è il fatto che la Federal Reserve dovrebbe comunque condurre l’economia statunitense verso un sentiero di soft landing bilanciando gli slanci positivi (come per esempio il tasso di disoccupazione vicino ai minimi storici) con quelli negativi (come i primi segnali di maggiore fragilità finanziaria emersi tra le imprese). Certo, il dollaro forte e il peggioramento delle prospettive globali di crescita renderanno più difficili le esportazioni americane, così come l’aumento dei tassi di interesse potrebbe influire negativamente sugli investimenti residenziali. Ma è altrettanto vero che l’ottima intonazione del mercato del lavoro e il graduale aumento dei salari dovrebbero garantire un sostegno ai consumi: la crescita 2019 degli USA potrebbe infatti attestarsi intorno al 2,5%...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Candriam Investors Group