Ricevi uno sconto del 40%

Powell cede a Trump: come operare con la nuova strategia della Fed

Pubblicato 29.11.2018, 12:12
Aggiornato 29.11.2018, 12:12
© Reuters.  Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump con il Presidente della Fed Jerome Powell

Investing.com - I mercati azionari europei proseguono in verde dopo il buon risultato di Wall Street di ieri, con il Nasdaq in crescita del 3% e lo S&P 500 a +2,3%, il più grande aumento da marzo e il secondo miglior aumento dell'anno, secondo Renta Markets.

Il motivo di questa gioia nei mercati è stato chiaramente il messaggio di Jerome Powell, presidente della Fed, apparso ieri all'Economic Club di New York. Come avevamo previsto ieri, Powell ha finalmente ceduto ai continui attacchi del presidente americano Donald Trump, il quale lo aveva rimproverato per il ritmo degli aumenti dei tassi di interesse.

Cambio di messaggio

"Il presidente della Fed ha ‘sorpreso’ tutti affermando che i tassi d'interesse ufficiali non erano lontani dal loro livello neutro, un livello al quale non servono né a stimolare né a zavorrare la crescita economica. Questa dichiarazione contrasta con quanto aveva detto in ottobre, quando aveva dichiarato che i tassi ufficiali erano ancora lontani dal livello neutro di cui sopra, dichiarazioni alle quali molti analisti e strateghi di mercato attribuiscono la forte correzione subita dai mercati azionari mondiali in seguito", hanno commentato gli analisti di Link Securities.

Per José Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets, questo messaggio, "tradotto", significa che "se aumenterà molto di più i tassi di interesse sarà al di sopra del livello neutro e rallenterà l'economia. Powell ha detto espressamente di voler incoraggiare l'economia ma non di rallentarla, cercando l'equilibrio in tutto. Sembra chiaro che la pressione molto forte di Trump poche ore prima delle dichiarazioni del presidente della Fed, lo abbiano condizionato. Trump aveva accusato la Federal Reserve di rallentare l'economia con i tassi di interesse criticando l’operato di Powell, attacco che un presidente non era mai stato visto fare prima nella storia. Inoltre, la frase: "l'indipendenza della Fed è in questione".

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Nuove stime

Da Renta 4 ricordano che "finora, il Fed dot plot ha indicato un livello di arrivo del 3% - 3,25% nel 2020 dal 2% - 2,25% di oggi, il che significa 5 aumenti in più (1 aumento in più quest'anno, tre nel 2019 e 1 nel 2020), mentre solo 2 aumenti in più quest'anno con probabilità del 70% e solo uno in più nel 2019.

In questo senso, Link Securities ritiene che "la percezione del mercato è più vicina alla realtà e che, dato lo scenario macro e le forti incertezze politiche, nella migliore delle ipotesi la Fed aumenterà nuovamente i tassi nel 2018 e due nel 2019".

Effetti

Secondo questi esperti, "l'impatto di tassi di interesse bassi, o almeno non molto elevati negli Stati Uniti, è molto positivo, non solo per le conseguenze che hanno sui costi finanziari delle imprese e sul finanziamento di possibili investimenti nel paese, ma anche perché, in teoria, dovrebbe moderare la rivalutazione del dollaro, invertendola, cosa che allevierà molte economie emergenti le cui valute sono crollate nel 2018, tra l'altro per la forza della valuta statunitense. Inoltre, un dollaro più debole va a vantaggio delle esportazioni statunitensi, il che servirà a moderare il crescente deficit commerciale del paese.

Da parte sua, Kathy Lien, direttore generale di FX Strategy di BK Asset Management, afferma: "per molti versi, Powell non ha detto altro che l'ovvio, poiché esprime ciò che il mercato sta già cominciando a percepire. Le probabilità di un secondo aumento a marzo sono intorno al 40% e al 56% a giugno, ma questa è stata anche l'opinione generale all'inizio di novembre, il che significa che le dichiarazioni di Powell non hanno avuto un grande impatto sulle aspettative del mercato. Tuttavia, confermando ciò che gli investitori ritenevano necessario, ha dato ai trader forex una buona ragione per vendere dollari e riacquistare azioni, le quali erano in calo negli ultimi due mesi.

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Cosa accadrà dopo?

Julio Fernández, un trader indipendente, commenta che il messaggio di Powell "ha dato l'impressione che l'economia non stia facendo bene come sembrava" e aggiunge: "ora resta da vedere se il presidente degli Stati Uniti incoraggerà a mantenere la calma tra gli investitori o aggiungerà carburante al fuoco della guerra commerciale al suo prossimo vertice con la Cina".

Da parte sua, José Luis Cárpatos afferma che "i mercati non si preoccupano dell'indipendenza della Fed ma ciò che gli interessa è la fine dell’aumento dei tassi, così come sembrerebbe che stia accadendo".

L’attenzione di oggi, scondo Bankinter (MC:BKT), si concentrerà sulla conferenza organizzata dalla Fed di Boston, dove si riunineranno i presidenti della Fed di Cleveland, Chicago, Philadelphia, Minneapolis, Dallas e Boston. "Le dichiarazioni del Presidente della Fed di Boston potrebbero sostenere il tono meno hawkish di Powell per il 2019 di ieri." Lo sapremo, però, solo dopo la chiusura dei mercati europei.

Ultimi commenti

Una banca centrale influenzabile e poco indipendente è la peggior jattura che possa capitare a un sistema economico finanziario sano. Altro che tassi: quelli salgono e scendono, ma lo devono fare indipendentemente dal bullismo altrui.
Roba da matti. Powell doveva alzare i tassi, ma con il o prezzo del petrolio in vistoso calo hanno pensato che gli effetti inflattivi fossero attenuato, ma quando vedranno le bollette del gas ne riparleremo di inflazione.
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