ROMA (Reuters) - Il Consiglio dei ministri ha fissato per il prossimo 28 maggio i referendum abrogativi proposti dalla Cgil in materia di voucher e appalti.
Il sindacato di Susanna Camusso ha raccolto le firme per la cancellazione dei buoni per il lavoro occasionale dopo il boom registrato negli anni recenti che lasciava intendere un abuso da parte delle aziende.
La consultazione potrebbe essere evitata se il governo cambiasse, in tempi brevi, la normativa che dovrebbe comunque essere coerente con il quesito referendario e ottenere la luce verde della Consulta.
Nel tentativo di scongiurare il referendum, un comitato ristretto ha raggiunto in Parlamento un accordo la scorsa settimana per limitare l'uso dei voucher a famiglie, imprese senza dipendenti e studi professionali, con un tetto massimo annuale.
Nel dettaglio, nessun lavoratore potrà percepire più di 5.000 euro all’anno di compensi tramite voucher (dagli attuali 7.000), di cui non più di 2.000 da un unico committente se imprenditore o professionista.
A loro volta i committenti professionali non potranno retribuire lavoro accessorio per più di 3.000 euro l'anno.
I voucher famiglia potranno essere usati solo per retribuire attività occasionali domestiche (pulizie e piccole manutenzioni straordinarie, giardinaggio, lezioni private complementari, assistenza ai minori, agli anziani o ai disabili) e avranno un importo di 10 euro l'ora.
I voucher impresa, del valore di 15 euro l'uno, spetteranno alle imprese senza dipendenti esclusivamente per retribuire le prestazioni svolte da disoccupati, pensionati e studenti per tutte le attività ad eccezione di quelle 'rischiose'.
Oggi i buoni per le prestazioni di lavoro occasionali sono da 10 euro (7,5 euro netti).
La Cgil ha già avviato la campagna referendaria con una manifestazione prevista per l'8 aprile. Per scongiurare il voto, ha dichiarato oggi a Repubblica Camusso, i voucher dovrebbero essere usati solo dalle famiglie e acquistati all'Inps e non in tabaccheria.
Quanto agli appalti, si richiede invece l'abrogazione di parte dell'art. 29 della Legge Biagi. Il quesito chiede in sostanza che ci sia una uguale responsabilità (solidale) tra appaltatore e appaltante nei confronti di tutto ciò che succede nei rapporti di lavoro.
Il Consiglio dei ministri di oggi non ha invece stabilito la data delle elezioni amministrative, che riguardano oltre 1.000 Comuni. Nelle scorse settimane fonti di governo hanno indicato come data possibile l'11 giugno.
La Cgil aveva proposto un election day che, secondo Camusso, il governo vuole evitare temendo che accorpando i due appuntamenti il referendum raggiunga il quorum e passi.
Il referendum abrogativo ha bisogno di un quorum pari alla maggioranza più uno degli aventi diritto al voto per essere valido.
(Francesca Piscioneri)