di Stephen Jewkes
MILANO (Reuters) - Enel (MI:ENEI) è intenzionata a continuare a crescere nel settore delle rinnovabili e nei prossimi anni entrerà in due o tre nuovi mercati, ma non farà grandi acquisizioni.
Lo ha detto in una intervista a Reuters Antonio Cammisecra, il nuovo responsabile della divisione per l'energia verde del gruppo elettrico italiano.
"Noi non siamo alla ricerca di acquisizioni risolutive, continueremo a crescere nelle aree in cui siamo già presenti e apriremo in qualche nuovo mercato come il Vietnam e il Senegal", dice il manager.
Cammisecra dice anche che vuole consolidare la presenza in alcuni paesi dove già lavorano come l'Australia, lo Zambia e l'India dove potrebbero fare da testa di ponte per il gruppo Enel.
Il nuovo numero uno per le rinnovabili spiega: "guardiamo a questi paesi olisticamente: Egp va e costruisce l'impianto di produzione. Dopo, il gruppo studia se può entrare nella distribuzione e nella vendita al dettaglio".
Enel, che controlla la spagnola Endesa, è diventato lo scorso anno la più grande utility per capitalizzazione dopo che ha reincorporato la propria divisione verde, che faceva capo alla quotata Enel Green Power. Il gruppo si sta concentrando sulle reti e le rinnovabili per aumentare la propria crescita.
Egp, una delle maggiori società a livello mondiale nel settore delle rinnovabili, è presente in 29 paesi. La controllata prevede di investire circa 8 miliardi di euro da qui al 2019 per portare la potenza installata ad almeno 46 gigaWatt dagli attuali 37.
Cammisecra ha detto che nei prossimi anni la società aumenterà significativamente la propria presenza negli Stati Uniti e in Messico con la tecnica del "costruisci, vendi e gestisci". Ovvero la società realizzerà impianti li venderà e li terrà in funzione facendosi pagare per il servizio.
Gli Stati Uniti continuano ad essere un mercato molto grande per le rinnovabili malgrado le recenti decisioni del presidente Usa, Donald Trump, che ha disdettato l'accordo di Parigi. Cammisecra dice che il gruppo continuerà la propria crescita inseguendo la domanda crescente che viene dai clienti industriali e commerciali.
I "nostri impianti negli Usa non cambieranno", dice il manager. Egp sta aumentando la vendita ai consumatori piuttosto che alle utility locali perché le ultime operano in mercati regolati. I vertici della società contano di arrivare nei prossimi tre anni a vendere il 50% dell'energia prodotta a clienti finali, industriali e del commercio.
Non ci saranno grandi acquisizioni, ma si farà qualche piccola acquisizione per accelerare la crescita in aree selezionate: "In Spagna la nostra strategia preferita guarda all'investimento partendo da zero, ma prenderemo in considerazione qualche acquisizione".
Cammisecra non ha voluto commentare l'eventuale interesse dei vertici di Egp per Renovalia Energy, che il fondo Cerberus ha acquistato per un miliardo nel 2015 e poi ha messo in vendita.
C'è invece interesse invece per la vendita degli impianti italiani del fondo Terra Firma: "Siamo interessati e le guarderemo ma il processo di vendita non è ancora partito", ha detto il manager.
Terra Firma ha dato mandato a UniCredit (MI:CRDI), JPMorgan e Jefferies di vendere il proprio portafoglio di impianti, ha detto una fonte spiegando che potrebbero valere 1,5 miliardi.