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Forex - EUR/USD previsione settimanale: 1 - 5 ottobre

Pubblicato 30.09.2012, 14:31
EUR/USD
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Investing.com – L'euro ha terminato la settimana vicino al minimo di due settimane contro il dollaro, dopo che i test eseguiti sulle banche spagnole hanno rivelato che gli istituti bancari del paese necessitano di 60 miliardi di euro per tornare in sesto, mentre i dati deboli USA hanno riportato i timori sulla crescita del paese.

Il cambio EUR/USD ha toccato giovedì 1,2831 il minimo dal 12 settembre maggio; successivamente il cambio si è attestato a 1,2858 alla chiusura di venerdì, segnando -0,92% sulla settimana.

Supporto a 1,2831, minimo di giovedì e resistenza a 1,2959, massimo di venerdì.

La Banca di Spagna ha annunciato che le banche iberiche necessitano una ricapitalizzazione che ammonta a 59,3 miliardi, in linea con le aspettative del mercato, rilevando i timori che le banche necessitino di ulteriori aiuti.

I risultati dei test arrivano un giorno dopo l’annuncio della finanziaria anti crisi del 2013, basata sul un taglio alle spese, in ciò che molti analisti vedono come un tentativo alle condizioni di un salvataggio internazionale.

I ministeri hanno avuto dei tagli pari all’8,9% per il prossimo anno, e gli stipendi del settore pubblico sono stati congelati per il terzo anno consecutivo, mentre il Primo Ministro Mariano Rajoy lotta per contenere uno dei bilanci più gravi della zona euro.

Il rendimento sui titoli a 10 anni hanno terminato la settimana a 5,94%.

I mercati ora attendono un potenziale downgrade del debito sovrano spagnolo da parte di Moody's Investors Service nei prossimi giorni.

Moody’s ha dichiarato ad agosto che il rating della Spagna Baa3 sarebbe continuato fino a fine settembre, cioè oggi. Un downgrade sotto il Baa3 porterà il debito a junk.

Negli USA i dati hanno dimostrato che l’indice PMI di Chicago è sceso a settembre inaspettatamente, entrando in territorio negativo per la prima volta a settembre 2009.

L’indice è sceso al destagionalizzato 49,7 a settembre da 53 del mese precedente. Gli analisti si aspettavano che l’indice PMI rimanesse invariato a 53 a settembre.

Un report separato dell’Università del Michigan ha mostrato che l’indice del sentimento dei consumatori è sceso più del previsto a settembre, segnando un destagionalizzato 78,3 dal 79,2 del mese precedente. Gli analisti avevano atteso che l’indice scendesse a 79 a settembre.

Venerdì i dati dell’ufficio di analisi economica statunitense hanno mostrato che le spese personali sono salite in linea con le aspettative ad agosto, in salita dello 0,5% dopo un aumento dello 0,4% nel mese precedente.

I dati hanno seguito quelli relativi al PIL che mostrano un aumento dell’1,3% nel secondo trimestre, contro una stima preliminare dell’1,7%, mentre i dati separati hanno mostrato che gli ordinativi di beni durevoli sono scesi del 13,2% ad agosto, il calo mensile più ripido da gennaio 2009, contro le aspettative di un calo del 5%.

Nella prossima settimana gli investitori si concentreranno sulla conferenza stampa post meeting della BCE, mentre gli occhi restano puntati sulla situazione
della Spagna.

Gli USA rilasceranno venerdì il report mensile sull’occupazione non agricola, che permetterà agli investitori di valutare la forza del mercato del lavoro.

Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi che influezeranno i mercati.

Lunedì 1 ottobre

La zona euro pubblicherà i dati sull’attività manifatturiera, con i dati ufficiali sulla disoccupazione di tutta la zona euro.

Sempre nella zona euro, Italia e Spagna pubblicheranno i dati sull’attività manifatturiera.

Gli USA pubblicheranno un report dell’ Institute for Supply Management sull’indice PMI manifatturiero, un indicatore della salute economica.

Lunedì il Presidente della Federal Reserve Chairman Ben Bernanke terrà un intervento all’ Economic Club of Indiana, ad Indianapolis. I traders seguono i suoi impegni pubblici alla ricerca di indizi sul futuro della politica economica.

Martedì 2 ottobre

In Europa la Spagna rilascerà i dati sulle variazioni occupazionali, mentre la moneta unica rilascerà i dati sull’IPP.

Mercoledì 3 ottobre

La zona euro rilascerà i dati rivisti sull’attività del settore dei servizi, nonché i dati sulle vendite al dettaglio.

Nel corso della giornata gli USA produrranno i dati sull’occupazione non agricola, seguiti da un report dell’ISM sull’attività non manifatturiera, nonché i dati sulle scorte di greggio.

Giovedì 4 ottobre

La Banca Centrale Europea rilascerà i tasso di interesse di riferimento. Nel corso della giornata il Presidente BCE Mario Draghi terrà una conferenza; le sue dichiarazioni saranno ascoltate molto attentamente alla ricerca di dettagli sul piano di acquisti.

Gli USA rilasceranno i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione seguiti da un report sugli ordinativi industriali. Nel corso della giornata la Federal Reserve rilascerà i verbali del meeting di settembre.

Venerdì 5 ottobre

In Europa, la Germania rilscerà un report suglio ordinativi industriali, un indicatore della produzione, mentre il blocco della moneta unica rilascerà i dati sul PIL del secondo trimestre.

Gli USA chiuderanno la settimana con gli attesissimi dati sull’occupazione non agricola e sul tasso di disoccupazione, nonché sulla paga oraria media.

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