di Roberto Landucci
ROMA (Reuters) - Nella seconda giornata di votazioni per il nuovo presidente della Repubblica, un appello di Matteo Renzi che auspica "la più ampia convergenza possibile" sul nome di Sergio Mattarella al momento chiave, il quarto scrutinio di domani, pare conquistare i voti di Ap (i centristi di Ncd e Udc).
La base da cui parte il candidato siciliano del Pd giunge così a circa 630 voti, una quota che dovrebbe poter reggere agevolmente anche a fisiologiche defezioni nel voto segreto considerando che da domani la maggioranza per l'elezione è quella assoluta e bastano 505 voti.
Oggi Partito democratico, Forza Italia e Ncd hanno continuato a votare scheda bianca, i primi per coprire il loro candidato in attesa del quorum più basso, gli altri in polemica con Renzi che non li aveva fin qui coinvolti nella scelta del nome.
I berlusconiani di Forza Italia hanno comunicato in serata, per bocca dei capigruppo Paolo Romani e Renato Brunetta, che l'indicazione per domani è di votare ancora scheda bianca.
È da capire cosa farà la minoranza interna capitanata da Raffaele Fitto, che vanta circa 40 parlamentari e potrebbe anche votare, almeno in parte, per Mattarella.
Quanto alla forza di governo del centrodestra, Ncd, che sul Quirinale ha fatto finora fronte comune con Forza Italia, a sbloccare la situazione è giunto nel pomeriggio un incontro alla Camera fra Renzi e il leader del partito Angelino Alfano.
In serata poi la nota di Renzi, secondo cui "la scelta del capo dello Stato interpella tutti senza distinzioni. Per questo auspico che sul nome di Sergio Mattarella si determini la più ampia convergenza possibile per il bene dell'Italia".
Oggi è stata fumata nera al secondo e terzo scrutinio, ancora con la maggioranza dei due terzi (quorum 673 dei 1.009 grandi elettori).
Ma dal quarto scrutinio, in calendario per domani mattina, la maggioranza richiesta per l'elezione sarà quella assoluta (505) e a quel punto il Pd con Sel, i centristi, Ap, gli autonomisti e parlamentari sparsi del gruppo misto hanno sulla carta i voti necessari per eleggere il giudice costituzionale ed ex ministro della Difesa.
(Ha collaborato Massimiliano Di Giorgio)