Investing.com – Sembra un bollettino di guerra, il rapporto di gennaio 2013 sulle vendite di veicoli commerciali in Italia reso noto dal centro studi Unrae.
L’anno parte male, anzi malissimo, con una flessione del 25.9% sulle vendite di autocarri con peso a terra fino a 3.5 tonnellate.
La flessione è relativa ai dati del 2012, già fortemente negativi rispetto ai precedenti; le vendite sono state di 8123 veicoli in flessione rispetto ai 10969 del 2012.
Nei soli due ultimi anni il volume di vendite si è dimezzato registrando a gennaio 2013 la diciassettesima flessione consecutiva del settore.
Le concause di una tale situazione sono diverse a partire dall’oggettiva crisi dei mercati con relativa diminuzione della disponibilità finanziaria delle aziende, principali acquirenti di questa tipologia di veicoli, alla difficoltà delle stesse di reperire finanziamenti e che si sono trovate inoltre a dover far fronte, a gennaio, al pagamento dell’IMU.
La speranza delle associazioni di categoria è riposta ora oltre che nell’augurato gradimento che i nuovi modelli potranno incontrare presso la clientela, anche nelle iniziative di stimolo che si spera, il nuovo governo che uscirà dalle urne il prossimo 24 febbraio, potrebbe adottare a stimolo e supporto del settore.
Il comparto dei veicoli commerciali, che sono adibiti espressamente al trasporto ed alla consegna delle merci e delle attrezzature artigianali, costituisce indubbiamente, con il suo andamento, un importante indicatore dell’andamento dell’economica reale.
L’anno parte male, anzi malissimo, con una flessione del 25.9% sulle vendite di autocarri con peso a terra fino a 3.5 tonnellate.
La flessione è relativa ai dati del 2012, già fortemente negativi rispetto ai precedenti; le vendite sono state di 8123 veicoli in flessione rispetto ai 10969 del 2012.
Nei soli due ultimi anni il volume di vendite si è dimezzato registrando a gennaio 2013 la diciassettesima flessione consecutiva del settore.
Le concause di una tale situazione sono diverse a partire dall’oggettiva crisi dei mercati con relativa diminuzione della disponibilità finanziaria delle aziende, principali acquirenti di questa tipologia di veicoli, alla difficoltà delle stesse di reperire finanziamenti e che si sono trovate inoltre a dover far fronte, a gennaio, al pagamento dell’IMU.
La speranza delle associazioni di categoria è riposta ora oltre che nell’augurato gradimento che i nuovi modelli potranno incontrare presso la clientela, anche nelle iniziative di stimolo che si spera, il nuovo governo che uscirà dalle urne il prossimo 24 febbraio, potrebbe adottare a stimolo e supporto del settore.
Il comparto dei veicoli commerciali, che sono adibiti espressamente al trasporto ed alla consegna delle merci e delle attrezzature artigianali, costituisce indubbiamente, con il suo andamento, un importante indicatore dell’andamento dell’economica reale.