Di Geoffrey Smith
Investing.com - Il mercato aspetta di conoscere l'ultimo aggiornamento sull'inflazione Usa per cercare di capire dove andrà a parare la Fed nella riunione di marzo, sebbene un aumento dei tassi sembra ormai scontato. Intanto, in Cina sembra non voler seguire la normalizzazione delle altre banche centrali per aiutare il mercato del credito, mentre la Commissione UE ha alzato di molto le proiezioni sull'inflazione per il 2022. Ecco le notizie principali sui mercati finanziari di questo giovedì:
1. Inflazione Usa
Le previsioni non sono delle migliori. Il tasso d'inflazione annuo degli Stati Uniti è atteso al +7,3%, una lettura pari a quanto osservato nel 1982 quando a capo della banca centrale statunitense sedeva Paul Volcker, che per ristabilizzare i prezzi ha fatto cadere l'economia in recessione per sua stessa volontà.
Nei mesi scorsi, il tasso è stato spinto sopratutto da componenti come veicoli usati o prezzi energetici, motivo per il quale la fed preferisce misurare l'inflazione attraverso l'indice PCE, anch'esso ai massimi pluriennali.
Con i mercati che ormai danno per scontato un aumento dei tassi a marzo, non è ancora chiaro se un'inflazione oltre il 7,3% possa indurre la Fed ad un rialzo di addirittura 50 punti base. Loretta Mester della Fed di Cleveland ha calmato i toni su questo scenario in suo intervento mercoledì, mentre Bostic di Atlanta ha affermato che l'inflazione è "ad un punto di svolta".
2. La Cina non segue la Fed
Se la Fed, BoE e le altre banche centrali sono ormai sul punto di normalizzare le politiche monetarie, non si può dire lo stesso della Banca centrale cinese. Dopo che la PBoC ha tagliato il loan prime rate, il dato sui nuovi prestiti ha mostrato un nuovo massimo storico a gennaio, mentre l'offerta di moneta M2 è accelerata ad un tasso annuo del 9,8% dal 9,0%, entrambi oltre le previsioni.
L'easing della banca cinese arriva in un momento in cui le autorità di regolamentazione stanno cercando di mantenere il flusso di credito nel settore immobiliare, visto che i mercati obbligazionari internazionali rimangono restii ad investire sui debiti cinesi dopo il caso Evergrande (HK:3333).
3. Inflazione più alta in UE
Crescita ridotta e prezzi più alti nel 2022. Ecco il riassunto delle nuove proiezioni della Commissione UE rilasciate questa mattina, con zona euro che è prevista ad una crescita del 4,0% quest'anno dal 4,3% delle precedenti stime, mentre il Pil italiano è visto al +4,1% dal +4,3%.
I prezzi al consumo dell'area valutaria sono previsti nel 2022 al 3,5% dal 2,2% delle scorse stime, mentre per quanto riguarda l'Italia, la stima balza al 3,8% dal 2,1%.
4. Borse
Investitori non propensi al rischio prima dell'inflazione Usa che uscirà alle 14:30 CET. I future Nasdaq sono in calo di 26 punti, i future Dow registrano +56 punti mentre i future S&P 500 sono in ribasso di 3 punti. Tra i titoli, si segnalano Uber Technologies (NYSE:UBER) e Walt Disney (NYSE:DIS), entrambi molto alti nel pre mercato dopo le trimestrali.
Oltre ai prezzi al consumo, arriverà l'aggiornamento settimanale sulle nuove richieste di disoccupazione, dopo che i dati NFP hanno mostrato un mercato del lavoro praticamente in piena occupazione.
In Europa, listini più in alto rispetto all'apertura ma sempre con poca verve. Mib e Dax sono in rialzo +0,5%, Cac sulla parità e Stoxx 600 Europe al +0,2%. Bene il comparto bancario europeo, tra i migliori da inizio anno, dopo le trimestrali di big come Credit Agricole (PA:CAGR) e Societe Generale (PA:SOGN).
5. Dollaro fermo
L'indice del biglietto verde resta pressoché fermo in vista dell'IPC a 95,92, mentre l'EUR/USD avanza dello 0,1% a 1,1434, il GBP/USD registra il +0,3% a 1,3573, mentre USD/JPY segna il +0,3% a 115,78.
"Più alti sono i tassi attuali dell'inflazione più forte è destinata ad essere la percezione che la Fed dovrà agire anche più rapidamente del previsto, in maniera più decisa e per un periodo di tempo prolungato", scrive in una nota ai clienti Antje Praefcke di Commerzbank (DE:CBKG), aggiungendo che questo "dovrebbe spingere il dollaro".