Di Noreen Burke
Investing.com - Investing.com - La stagione degli utili del terzo trimestre prosegue, nei timori che gli aumenti aggressivi dei tassi da parte della Federal Reserve possano trascinare l’economia in recessione. Ecco gli eventi da seguire questa settimana:
- Utili
La stagione degli utili del terzo trimestre è iniziata con la presentazione dei risultati da parte delle società in un contesto difficile tra apprezzamento del dollaro e inflazione ancora a livelli decisamente elevati.
Reuters ha riportato che gli utili delle società appartenenti all’indice S&P 500 dovrebbero essere aumentati del 4,1% su base annua, il che rappresenterebbe la crescita più lenta dal quarto trimestre del 2020.
Secondo Refinitiv IBES, le stime degli analisti prevedono un aumento dei profitti di quasi l’8% l’anno prossimo, ma molti investitori dubitano di questa previsione a causa del rischio di recessione.
Il crollo dei mercati ha abbassato le valutazioni dei titoli, ma un declassamento delle prospettive degli utili potrebbe smorzare l’attrattiva delle azioni. Tra le società che comunicheranno gli utili nella prossima settimana figurano Tesla (NASDAQ:TSLA), Netflix (NASDAQ:NFLX) e Johnson & Johnson (NYSE:JNJ).
- Dati immobiliari USA
Dopo i dati sull’inflazione statunitense della scorsa settimana, che hanno sorpreso i mercati, l’attenzione si sposterà sul mercato immobiliare, in attesa dei report sulle concessioni edilizie, sui nuovi cantieri e sulle vendite di case esistenti.
A luglio i prezzi delle case sono scesi per la prima volta dopo oltre 10 anni, a causa dell’aumento dei tassi di interesse che ha colpito la domanda di abitazioni e le richieste di mutui.
Il calendario economico questa settimana prevede anche i report su produzione industriale, l’indice manifatturiero della Fed di Philadelphia, l’indice manifatturiero Empire State e le nuove richieste di sussidio di disoccupazione.
- Il Regno Unito prova a ristabilire la calma
I titoli di Stato britannici riprenderanno le contrattazioni lunedì senza il sostegno del programma di acquisto di emergenza di obbligazioni della Banca d’Inghilterra, terminato venerdì.
Il nuovo cancelliere britannico Jeremy Hunt ha dichiarato di voler risanare le finanze pubbliche del Paese, dopo che il piano economico originale presentato da Liz Truss e dall’ex cancelliere Kwasi Kwarteng aveva fatto tremare i mercati finanziari.
Le notizie secondo cui il governo si starebbe preparando a fare un’importante inversione di rotta sui tagli fiscali previsti hanno contribuito ad alleviare i timori sulle finanze pubbliche, ma ciò dovrà materializzarsi in piani concreti per evitare un nuovo crollo delle obbligazioni.
Gli investitori guarderanno anche ai dati di mercoledì sull’inflazione del Regno Unito per il mese di settembre, che si prevede raggiungeranno cifre a due zeri in un contesto di compressione del costo della vita, mentre i dati di venerdì sulle vendite al dettaglio dovrebbero indicare un calo della spesa dei consumatori.
- Dati cinesi
La Cina pubblicherà martedì i dati sul PIL del terzo trimestre e, sebbene si preveda un rimbalzo della crescita rispetto al trimestre precedente, l’economia si avvia di registrare il tasso di crescita annuale più basso in quasi 50 anni.
Il tasso di crescita annuale dovrebbe aumentare del 3,4% nel trimestre terminato a settembre, rispetto allo 0,4% del secondo trimestre.
Gli analisti prevedono che l’economia cinese crescerà del 3,2% nel 2022, ben al di sotto dell’obiettivo ufficiale del 5,5% circa.
- Intervento sullo yen?
I trader di valuta estera osserveranno con attenzione lo yen tra le speculazioni che la Banca del Giappone potrebbe adottare nuove misure per sostenere la valuta dopo essere intervenuta sui mercati il mese scorso per la prima volta dal 1998.
Il vice governatore della BoJ Masazumi Wakatabe ha dichiarato sabato che le recenti fluttuazioni dello yen sono state “chiaramente troppo rapide e troppo unilaterali”, sottolineando le preoccupazioni per le potenziali ricadute economiche del crollo della valuta ai minimi di 32 anni rispetto al dollaro.
Il Giappone è intervenuto sul mercato dei cambi a settembre per arginare i forti ribassi dello yen, indotti in gran parte dalla divergenza politica tra gli aggressivi rialzi dei tassi da parte della Fed e la politica monetaria ultra-allentata della BoJ, volta a raggiungere l’obiettivo del 2% di inflazione.
Il Giappone è un’eccezione tra le banche centrali mondiali, molte delle quali stanno aumentando i tassi d’interesse per combattere l’inflazione, mentre il Giappone si concentra sul sostegno di una fragile ripresa economica.
- Articolo realizzato con il contributo di Reuters