La Repubblica Democratica del Congo è un attore chiave nel continente africano: è il secondo Paese più grande, il terzo più popoloso, può contare su enorme risorse naturali e ha uno dei tassi di crescita più vigorosi della regione. Ma anche le sfide sono immense. A che punto è il Paese? Abbiamo provato a capirlo nel corso della "Country Risk Conference" a Kinshasa, una conferenza per orientare gli investitori vagliando i punti di forza e di debolezza del Paese.
I principali attori della vita politica ed economica si sono riuniti per discutere del rapporto scritto dall'agenzia di rating panafricana Bloomfield. Sono stati analizzati diversi dati: criteri macroeconomici e criteri sociali e di sicurezza. Alla fine al Paese è stato assegnato un punteggio di 5,1 su 10. "La valutazione di 5,1 rappresenta un rischio moderato - dice Stanislas Zézé, amministratore delegato di Bloomfield -. Ciò significa che è un Paese con un grande potenziale, con riforme in corso di attuazione ma anche con punti deboli".
Freni, opportunità e potenzialità. Il Paese secondo le agenzie di ratingTra queste difficoltà vi sono la mancanza di infrastrutture, i rischi per la sicurezza nell'est del Paese e la corruzione. Tuttavia le agenzie di rating internazionali Moody's e Standard and Poor's hanno recentemente migliorato il rating sovrano del Paese. Un segno che il contesto economico sta migliorando. "L'anno scorso per la prima volta le riserve obbligazionarie sono aumentate solo grazie al funzionamento dell'economia - spiegaAurélien MALI dell'agenzia Moody’s -. È un traguardo molto importante, perché l'aumento delle riserve permette di rafforzare la stabilità macroeconomica del Paese".
Gli investimenti nelle infrastrutture e la corsa per l'acqua potabileQuest'estate, le autorità hanno inaugurato un nuovo impianto di trattamento delle acque a Kinshasa, costruito in collaborazione con la Corea del Sud. Per il momento, l'impianto di Lemba-Imbu tratta 35.000 m3 di acqua al giorno. Sul lungo termine, l'obiettivo è di incrementare in modo significativo il numero di abitanti che avranno accesso all'acqua potabile. "Al termine della terza fase l'impianto dovrà servire una popolazione di 3 milioni di persone, entro il 2026, 2027", spiega Hasani Abyo, ingegnere presso Regideso.
Minerali e componenti per cellulari. Ma si guarda anche alla transizione energeticaIl settore minerario rimane il principale motore dell'economia congolese. Il Paese possiede inoltre risorse chiave per la transizione energetica: rame, cobalto e litio. Il gruppo Eurasian Resources Group è uno dei maggiori investitori in queste attività. "Se avete un telefono cellulare, è sicuro al 100% che una piccola parte della batteria proviene da qui - dice Benedikt Sobotka, CEO di Eurasian Resources Group (ERG) - . È anche l'unico paese che sarà in grado di fornire materiali sufficienti, di fornire l'incredibile quantità di materiali che saranno richiesti dal settore elettronico, dal settore dei trasporti, dai veicoli elettrici, dalle batterie stazionarie, dall'accumulo di energia. Sono numeri enormi". (23/4'04)
Digitalizzazione e trasparenza: l'impegno del governo per favorire le imprese
"Migliorare il clima imprenditoriale è una priorità del governo", ha dichiarato il primo ministro Jean-Michel Sama Lukonde. Negli ultimi tre anni, ha detto, sono stati compiuti sforzi per modernizzare il Paese e i risultati sono stati significativi. La volontà, ha sottolineato il Ministro delle Finanze, Nicolas Kazadi, è andare avanti su questa strada e continuare a dare impulso al cambiamento. "Sul piano delle finanze pubbliche la tabella di marcia che stiamo attuando con il Fondo Monetario Internazionale è molto ambiziosa - spiega -. Si tratta di aumentare la trasparenza delle entrate, realizzare una riforma fiscale per creare un ambiente più favorevole all'imprenditoria, ma anche di combattere la corruzione, in particolare attraverso una maggiore digitalizzazione sia nelle entrate che nelle uscite".
Storia di Tisya: l'imprenditrice che ha trovato il riscatto nel caffé biologicoAldilà delle ricchezze minerarie, il Paese intende diversificare la propria economia. La vasta terra coltivabile offre opportunità anche nel settore agricolo. Tisya Mukuna, fondatrice di "La Kinoise", un'azienda che produce caffè, è l'incarnazione di una nuova generazione di imprenditori: è stata la prima a coltivare caffè biologico nella regione di Kinshasa. Ha cominciato tre anni fa e quest'estate ha aperto una piccola fabbrica per tostare e confezionare il caffè in loco. Non sono mancati i problemi, ma nessuno insormontabile.
"Tutti mi dicevano che era impossibile. Oggi la mia azienda è in quattro città del Paese""Il mio rapporto con il caffè è una storia di passione - dice Mukuna -. La passione per l'agricoltura in generale, per la semina, per la coltivazione e la folle scommessa di coltivare il caffè qui a Kinshasa, nonostante tutti mi dicessero che fosse impossibile". Dalla raccolta al confezionamento, Tysia intende controllare l'intera catena di produzione di questo caffè prodotto al 100% in loco. Una prima volta che richiede energia e perseveranza. L'ambizione di Tysia è quella di far conoscere e vendere il suo caffè oltre confine. "Nulla è impossibile - conclude -. La prova è che con la mia azienda sono ora già in quattro città del Paese"