Di Mauro Speranza
Investing.com – Attenzione dei mercati concentrata tutta sulla riunione dell'eurogruppo di oggi, con il programma che prevede una video conferenza dei ministri dell'Economia dell'eurozona per decidere sulle misure da adottare contro la pandemia da coronavirus.
Il Premier Giuseppe Conte ha annunciato la sua contrarietà all'ipotesi di finanziamenti da parte del Mes secondo lo schema precedente, con rigidità 'pre coronavirus'. “L'Italia dice no al Mes e sì agli Eurobond”, affermava Conte, spiegando che “il Mes è uno strumento inadeguato, gli Eurobond sono uno strumento adeguato all'emergenza. I fatti dimostreranno che la storia è con noi".
D’accordo sugli eurobond e accesso al Mes senza “alcuna condizionalità” il Partito socialista europeo, come annunciato ieri dal dem Emanuele Fiano.
A sostenere ancora la rigida condizionalità del prestito da parte del Mes resta soltanto l'Olanda, sebbene questo strumento, secondo le indicazioni di diversi politici tedeschi, austriaci e del cosiddetto fronte dei "falchi", rimanga per molti la chiave di volta dei nuovi interventi.
Ieri i mass media diffondevano la notizia di un accordo tra Germania e Francia sulla possibilità di attivare un prestito da parte del Mes definito 'light', in quanto caratterizzato da minori garanzie richieste.
Secondo quanto scrive l'Ansa, ci sarebbe un asse tra Roma e Parigi per far saltare il tavolo della trattativa di oggi nel caso in cui il 'partito del Mes' non accoglierà le richieste di quello degli eurobond, rinviando nuovamente la riunione a dopo Pasqua.Tanto per il momento l'Eurozona ha le spalle coperte dalla Bce: il programma di acquisti è partito anticipando la sua potenza, con sei miliardi al giorno, che significa 133 miliardi al mese contro gli 83 miliardi medi previsti.
La trattativa resta difficile, come ammesso dallo stesso Paolo Gentiloni, commissario europeo all'Economia, che, a poche ore dalla riunione dei ministri economici dalla quale si capirà se esiste una linea comune per reagire alla crisi innescata dalla pandemia, ha affermato che “nell’Eurozona la discussione su quali siano gli strumenti adeguati ad aiutare gli Stati membri va avanti, ma è ancora un pochino divisiva. Uso un eufemismo”.
Tra i temi al centro dell'attenzione dell'eurogruppo di oggi, oltre alla possibilità per gli Stati di ricorrere al Mes, ci sono l'ipotesi di un allungamento delle scadenze da 1 a 5 anni con opzioni di rinnovo e la potenzialità di un intervento pari al massimo al 2% del Pil di ogni Stato membro, interventi da parte della Banca europea degli Investimenti (BEI) estesi alle PMI europee (garanzia di 50 miliardi dino a 200 miliardi di euro) e ulteriori misure di supporto di breve termine all'occupazione che si aggiungerebbero al Sure lanciato dall'Unione europea.