Di Alessandro Albano
Investing.com - Dopo l'ok della Commissione Europea al PNRR del governo italiano, suggellato ieri nell'incontro con la presidente von del Leyen, Mario Draghi è intervenuto alla Camera per le comunicazioni in vista del Consiglio Europeo.
"La situazione economica europea e italiana è in forte miglioramento", ha affermato il premier, ricordando le previsioni della Commissione UE, secondo cui nel 2021 e nel 2022 l'Italia crescerà rispettivamente del 4,2% e del 4,4%, ma non escludendo una crescita del 5% come anticipato pochi giorni fa dal ministro dell'economia Daniele Franco.
Per sostenere la crescita "è fondamentale mantenere a livello europeo una politica di bilancio espansiva nei prossimi mesi", che permetterà anche di ridurre il rapporto tra debito e prodotto interno lordo.
Una politica espansiva basata sulla crescita, tuttavia, potrebbe scontrarsi contro le leggi di bilancio UE, sospese per la pandemia, che prevedono il rispetto della regola del 3% sul deficit. Ma il Patto di stabilità, secondo Draghi, "non si ripresenterà nella stessa forma di prima" e su questo "non ci sono pericoli". "La discussione è solo agli inizi e durerà tutto il 2022 e solo a inizio 2023 potremmo avere una proposta condivisa da tutti", ha detto ai deputati.
"Raggiungere tassi di crescita notevolmente più alti di quelli degli ultimi decenni ci permetterà anche di ridurre il rapporto tra debito e prodotto interno lordo, che è aumentato di molto durante la pandemia. E ci consentirà di creare nuovi lavori, fondamentali per affrontare le transizioni, come quella digitale e quella ambientale".
"Molti degli indicatori che abbiamo a disposizione ci indicano che la ripresa probabilmene sarà ancora più sostenuta", ha detto l'ex numero uno della BCE nell'informativa, con l'indicatore di fiducia sulle aziende che è salito ai massimi dal 2018 nel mese di maggio. "Il nostro obiettivo è superare in maniera duratura e sostenibile i tassi di crescita anemici che l'Italia registrava prima della pandemia".
A livello epidemiologico, nell'Unione Europea "più di metà della popolazione adulta ha ricevuto almeno una dose di vaccino", mentre in Italia la quota "è quasi del 60% e circa il 30% della popolazione adulta ha completato l'intero ciclo di vaccinazione".
Draghi ha poi messo in guardia contro i rischi legati alla "variante Delta" che "ci impongono di procedere nella campagna vaccinale con la massima intensità". "Dobbiamo inoltre continuare a concentrarci sui soggetti più fragili, come i più anziani, che sono maggiormente a rischio di morte o di ospedalizzazione", ha sottolineato.
In questo quadro, il primo ministro ha avvertito su "alcuni rischi" per l'economia. Il primo è proprio la situazione epidemiologica, mentre "il secondo potenziale pericolo è l'inflazione che - ha spiegato Draghi - nell'area euro ha raggiunto il 2% a maggio dopo l'1,6% ad aprile", anche se "c'è largo consenso che, a oggi, questo aumento sia temporaneo perché legato a un recupero della domanda e a strozzature dell'offerta".
"L'ultimo rischio riguarda la coesione sociale e la sostenibilità ambientale. Le fasi di ripresa dalle crisi recenti hanno spesso favorito solo alcune fasce della popolazione, penalizzando i meno abbienti, i più giovani e le donne", ha continuato il premier.
Infine, per quanto riguarda il Next Generation EU appena approvato, "il Consiglio europeo discuterà di come garantire una crescita durevole e sostenibile, anche grazie alle risorse del Next Generation Eu". "A livello europeo, è molto positivo che 24 dei 27 Piani dei Paesi membri siano già stati formalmente presentati e che la Commissione ne abbia già esaminati 10. L'erogazione dei fondi dipenderà dall'approvazione da parte del Consiglio, ed è importante che questo avvenga in modo rapido ed efficace".
Qui potete rivedere l'intervento del premier Draghi alla Camera: