Di Louis Juricic
L’economia statunitense è destinata ad un atterraggio brusco e una recessione arriverà entro 12-18 mesi, scrive l’ex presidente della Federal Reserve Bank di New York, Bill Dudley, in un articolo per Bloomberg Economics.
Dudley fa notare che l’ultima serie di proiezioni della Fed mostra uno scenario benigno tra i tassi di interesse in aumento, ma vede numerose ragioni per aspettarsi un “atterraggio molto più brusco”.
La missione sull’occupazione della banca centrale è ora sottomessa a quella sull’inflazione, e il nuovo focus sulla stabilità dei prezzi sarà “incessante”.
“I funzionari della Fed riconoscono che non riuscire a far scendere l’inflazione sarebbe un disastro: le aspettative sull’inflazione diventerebbero disancorate, con una recessione persino maggiore successivamente. Da una prospettiva di gestione del rischio, meglio agire ora, qualunque sia il costo in termini di occupazione e crescita. Powell non vuole ripetere gli errori di fine anni Sessanta e Settanta”, scrive Dudley.
Ci vorrà tempo perché un considerevole inasprimento della politica monetaria abbia effetto, ma l’economista pensa che l’espansione sia particolarmente vulnerabile ad un improvviso stop. Con l’inflazione che supera la crescita dei compensi, il tasso dei risparmi personali è crollato, dal 26,6% del marzo 2021 al 4,4% questo aprile, considerevolmente al di sotto della media a lungo termine.
“Non meraviglia che il sentimento dei consumatori sia sceso a livelli che non si vedevano dalla crisi finanziaria del 2008, e che le ricerche su Google della parola “recessione” stiano segnando nuovi record”, aggiunge.
Dudley conclude: “La Fed non ha mai inasprito abbastanza da far salire il tasso di disoccupazione dello 0,5% o più senza innescare una recessione … Proprio come Willy il coyote sull’orlo di un burrone, l’economia statunitense ha parecchio slancio ma un supporto che sta velocemente svanendo. Tornare sulla terra non sarà un’esperienza piacevole”.