Le incognite geopolitiche non mancano e i mercati ne risentono, ma secondo Martin Currie la soluzione logica è concentrarsi sui trend di lungo termine. A partire dalla demografia
La fotografia che si può scattare ad inizio autunno sui mercati finanziari vede in estrema sintesi due dinamiche contrapposte. Da un lato sono presenti le crescenti fonti di pericolo che determinano incertezza sull’andamento dei mercati. In questo elenco figurano le guerre commerciali che hanno travalicato la dimensione commerciale diventando una questione politica e strategica – la vicenda Huawei, ad esempio, rappresenta l’apice di questa escalation-, la saga infinita della Brexit, e la tensione tra Usa e Iran che ha registrato un picco dopo l’attacco ai pozzi petroliferi dell’Arabia Saudita.
IL PRESIDIO DELLE BANCHE CENTRALI A SUPPORTO DEI MERCATI
Sull’altro versante, quello a sostegno dei mercati, ci sono le banche centrali che hanno assunto un atteggiamento complessivamente favorevole alla crescita, o facendo marcia indietro per quanto riguarda le loro intenzioni restrittive dell’anno scorso – come nel caso della Federal Reserve statunitense-, oppure mantenendo una posizione accomodante – come nel caso della Bce e della Bank of Japan...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge