Avvio cauto per i listini del Vecchio Continente, dopo la fiammata dei prezzi negli Stati Uniti, in Germania e Cina. Evergrande (HK:3333) paga il prestito in tempo ed evita il default. Petrolio poco mosso
Le Borse europee iniziano la giornata di contrattazioni all’insegna della cautela, all’indomani della chiusura in rosso di Wall Street e sulla scia del +6,2% registrato dall’inflazione Usa a ottobre, il rialzo più significativo da dicembre 1990. A Milano il Ftse Mib segna in apertura -0,13%, il Dax di Francoforte -0,05%, il Cac 40 di Parigi -0,14%, l’Ibex 35 di Madrid -0,24% e il Ftse 100 di Londra -0,24%. La Borsa di Tokyo chiude in positivo, con l’indice Nikkei in progresso dello 0,6%.
TIMORI PER L’INFLAZIONE
L’aumento dei prezzi preoccupa Wall Street. Ieri il Dow Jones ha ceduto lo 0,66%, lo S&P 500 lo 0,82% e il Nasdaq ha perso l’1,66%. Da Baltimora il presidente Usa, Joe Biden parla dei prezzi “troppi alti”. E riconosce che guardandosi attorno “tutto, dalla benzina al pane, tutto costa di più e anche se i salari aumentano dobbiamo ancora affrontare questa situazione, a testa alta”. Il caro vita potrebbe avere effetti sull’economia, rallentando la ripresa...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge