Il Sudafrica riceverà dalla Banca Mondiale un prestito di 1 miliardo di dollari per le politiche di sviluppo (DPL), con l'obiettivo di ridurre la dipendenza del Paese dal carbone e promuovere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio. Il prestito, sostenuto dalla Banca africana di sviluppo (AfDB), dalla KfW e dal Canada, dovrebbe alleviare la crisi energetica del Paese e promuovere una giusta transizione energetica.
Il Paese, tra i primi 20 emittenti di gas serra a livello globale, intende ristrutturare l'azienda elettrica statale Eskom per migliorarne l'efficienza. La ristrutturazione stimolerà anche gli investimenti privati nelle energie rinnovabili, come la tecnologia solare. L'iniziativa è in linea con il Piano energetico presidenziale e mira a contenere le perdite di PIL dovute alle frequenti interruzioni di corrente durante la transizione dall'energia a carbone.
Il prestito è destinato a mitigare l'impatto dell'inquinamento idrico e atmosferico causato dalla dipendenza dal carbone, con conseguente miglioramento delle condizioni di vita in Sudafrica. Si prevede inoltre che il prestito servirà a proteggere le famiglie più povere dai recenti aumenti delle tariffe elettriche attraverso l'accesso al credito fornito dalle banche commerciali.
Mmakgoshi Lekhethe del Tesoro nazionale e Marie Francoise Marie-Nelly della Banca Mondiale prevedono un maggiore coinvolgimento del settore privato e la creazione di posti di lavoro nel settore delle rinnovabili come risultato di questa iniziativa.
Questo aiuto fiscale e tecnico è considerato fondamentale per mitigare la crisi dell'elettricità, incoraggiare l'impegno del settore privato e promuovere la creazione di posti di lavoro nel settore delle rinnovabili.
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