Investing.com - I dati sull’inflazione statunitense di martedì saranno al centro dell’attenzione, mentre i mercati cercano indizi sulla tempistica dei tagli dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve. La stagione dei guadagni continua, i prezzi del petrolio sembrano destinati a rimanere altalenanti, mentre il Regno Unito e il Giappone rilasceranno dati economici che saranno tenuti sotto stretta osservazione. Ecco gli eventi da seguire questa settimana.
- Dati sull’inflazione negli Stati Uniti
Dopo che i recenti dati positivi sull’occupazione e sulla crescita hanno visto i mercati allontanare le scommesse sulla tempistica dei tagli ai tassi di interesse della Federal Reserve, tutti gli occhi saranno puntati sul report sull’inflazione di gennaio che verrà pubblicato martedì.
Qualsiasi segnale di ripresa della pressione sui prezzi potrebbe spingere le scommesse sul taglio dei tassi ancora più in là nel tempo.
Gli economisti si aspettano un aumento dei prezzi al consumo dello 0,2% rispetto al mese precedente, per un incremento annuale del 2,9 per cento. L’inflazione sottostante è vista in aumento del 3,8% rispetto all’anno precedente.
Gli osservatori del mercato avranno anche la possibilità di ascoltare diversi funzionari della Fed durante la settimana, tra cui il presidente della Fed di Richmond Thomas Barkin, il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic e il capo della Fed di San Francisco Mary Daly.
Il calendario economico prevede anche i dati sulle vendite al dettaglio per il mese di gennaio, giovedì, e il rapporto settimanale sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, mentre venerdì sono previsti un report sull’inflazione dei prezzi alla produzione e i dati preliminari sul sentimento dei consumatori.
- Utili
La stagione degli utili continua nella settimana a venire, dopo che venerdì l’S&P 500 ha chiuso per la prima volta al di sopra di 5.000 e il Nasdaq ha brevemente superato i 16.000, sostenuto dalle megacap e dai titoli dei chip, tra cui Nvidia (NASDAQ:NVDA) e dai risultati positivi degli utili.
Con i risultati di circa due terzi delle società dell’S&P 500, i dati LSEG mostrano ora che le stime di Wall Street per gli utili del quarto trimestre sono cresciute del 9,0% rispetto alle aspettative di crescita del 4,7% del 1° gennaio, mentre l’81% delle società sta battendo le stime, rispetto a una media del 76% nei precedenti quattro periodi di riferimento, secondo Reuters.
Gli investitori attenderanno gli utili di Shopify (NYSE:SHOP) e Marriott (NASDAQ:MAR) martedì, Kraft Heinz (NASDAQ:KHC) e Cisco (NASDAQ:CSCO) mercoledì e Wendy’s (NASDAQ:WEN) e Trade Desk (NASDAQ:TTD) giovedì.
- Prezzi del petrolio
I prezzi del petrolio resteranno piuttosto volatili nei prossimi giorni, dopo che venerdì si sono assestati al rialzo, registrando un guadagno settimanale del 6%.
I prezzi sono stati sostenuti dalle crescenti preoccupazioni per l’offerta dal Medio Oriente, in seguito al conflitto in corso nell’area, e dalle significative interruzioni delle raffinerie statunitensi, sia pianificate che non, che hanno ristretto i mercati dei prodotti.
I guadagni della settimana hanno fatto seguito alla perdita del 7% della settimana precedente.
“Riteniamo che questo tipo di oscillazione dei prezzi da una settimana all’altra caratterizzerà ulteriormente i mercati del greggio per il resto del mese, a meno che non vi siano importanti notizie rialziste dal Medio Oriente che possano forzare un aggiustamento degli equilibri petroliferi globali”, ha dichiarato a Reuters Jim Ritterbusch, presidente della Ritterbusch and Associates LLC di Galena, Illinois.
- Dati del Regno Unito
La prossima settimana il Regno Unito pubblicherà i dati sull’occupazione, l’inflazione e la crescita, che saranno tenuti sotto stretta osservazione mentre gli investitori cercheranno di determinare la tempistica del primo taglio dei tassi da parte della Banca d’Inghilterra.
Il report sull’occupazione di martedì dovrebbe mostrare che la crescita dei salari si sta moderando a causa del raffreddamento del mercato del lavoro, ma potrebbe rimanere ancora troppo alta per i gusti della BoE.
I dati di mercoledì sull’IPC potrebbero complicare ulteriormente le prospettive di politica monetaria. La BoE ritiene che l’inflazione tornerà al suo obiettivo del 2% quest’anno, ma ha avvertito che potrebbe aumentare ancora nel terzo trimestre.
Giovedì i dati del PIL illustreranno l’impatto dei tassi di interesse elevati sull’economia, che ha ristagnato nella seconda metà dello scorso anno.
- PIL del Giappone
Giovedì il Giappone pubblicherà i dati preliminari sul PIL: si prevede che la crescita sia rimbalzata nel quarto trimestre dopo la contrazione del terzo, quando l’inflazione ha pesato sulla spesa delle famiglie e gli investimenti delle imprese sono rallentati.
I dati saranno seguiti con attenzione mentre i mercati aumentano le scommesse sulla fine della politica dei tassi di interesse negativi della Banca del Giappone, in vigore dal 2016. La BOJ ha gettato le basi per porre fine ai tassi negativi entro aprile.
È probabile che i dati sul PIL indichino anche che l’economia giapponese sia scivolata al quarto posto a livello globale, dietro a Stati Uniti, Cina e Germania.
-Articolo realizzato con il contributo di Reuters