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Le cinque cose da seguire sui mercati questo venerdì

Pubblicato 29.06.2018, 11:59
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sui mercati questo venerdì
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Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo venerdì 29 giugno:

1. Le borse globali riprendono fiato dai timori commerciali e segnano una ripresa

I titoli azionari mondiali registrano un forte rimbalzo questo venerdì, la ripresa dei mercati asiatici ha contagiato le borse europee dopo una settimana turbolenta di vendite, con la paura degli investitori di maggiori barriere commerciali vicina a diventare realtà.

La guerra commerciale ha già dilaniato gli asset, dallo yuan cinese ai titoli delle case automobilistiche europee, cancellando 1,75 mila miliardi di dollari dalla capitalizzazione di mercato totale dal 12 giugno.

Le borse europee schizzano questo venerdì, con i principali indici su di oltre l’1%. Tuttavia, gli indici europei probabilmente chiuderanno la settimana e il mese in perdita, per via del peggioramento degli attriti commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina e l’Unione Europea.

I mercati asiatici segnano un’impennata dal minimo di nove mesi, con la Cina che ha allentato i limiti sugli investimenti stranieri concedendo agli investitori di riprendere temporaneamente fiato dai timori per la guerra commerciale. Però, anche se il cinese Shanghai Composed è rimbalzato di oltre il 2%, lo yuan cinese ha segnato la peggiore perdita mensile mai registrata, con un crollo del 3% contro il dollaro a giugno, poiché gli investitori hanno ritirato i soldi dal mercato probabilmente per via delle barriere commerciali.

I titoli azionari USA sono destinati ad una ripresa questa mattina, sebbene l’indice Dow si avvii a segnare un calo settimanale di quasi l’1,5%. Alle 5:48 ET (9:48GMT) i future Dow blue chip salgono di 146 punti, o dello 0,60%, i future S&P 500 vanno su di 12 punti, o dello 0,44% mentre i future Nasdaq 100 sono in salita di 39 punti, o dello 0,55%.

2. I risultati degli stress test spingono i titoli bancari

Molte banche USA registrano solidi rialzi negli scambi pre-market di questo venerdì, avendo passato i severi stress test della Federal Reserve i cui risultati sono stati pubblicati dopo la chiusura della seduta precedente.

Anche se la Fed ha costretto alcune delle principali banche di Wall Street a limitare gli ambiziosi piani di riversare denaro sugli azionisti, ha comunque previsto delle ricompense da record per gli investitori.

Le quattro principali banche - JPMorgan (NYSE:JPM), Bank of America (NYSE:BAC), Wells Fargo (NYSE:WFC) e Citigroup (NYSE:C) - hanno reso noto che distribuiranno più di 110 miliardi di dollari in dividendi e riacquisti di azioni.

A Goldman Sachs (NYSE:GS) e Morgan Stanley (NYSE:MS) è stato impedito di aumentare i pagamenti totali.

Delle 18 banche USA ed estere che hanno affrontato la sezione qualitativa dell’esame, Deutsche Bank (DE:DBKGn) è stata l’unica a ricevere un’obiezione.

3. Pioggia di dati a chiudere la settimana

Un report manifatturiero regionale USA, i dati sul sentimento dei consumatori e l’importante aggiornamento sull’indicatore sull’inflazione preferito dalla Fed andranno a chiudere questa settimana.

L’indice PCE core atteso alle 8:30 ET (12:30 GMT) - l’indicatore sull’inflazione preferito dalla Fed - dovrebbe mostrare una crescita dello 0,2% per maggio e dell’1,9% su base annua, rispetto all’1,8% del mese prima.

I dati sul deflatore dell’indice PCE, una misura dell’inflazione basata sulle variazioni dei consumi personali, saranno al centro dell’attenzione dopo l’aumento del 2% di aprile.

L’indice dei direttori acquisti di Chicago (PMI) previsto alle 9:45 ET (13:45 GMT) dovrebbe mostrare una lettura di 60,1, in calo dal precedente 62,7. Una lettura superiore a 50 indica un’espansione del settore manifatturiero, mentre una lettura inferiore segnala una contrazione.

L’indice sul sentimento dei consumatori del Michigan è in agenda alle 10:00 ET (14:00 GMT) e si prevede una lettura di 99,1, invariata rispetto al mese prima, e saranno seguiti con attenzione anche i dati sulle aspettative dei consumatori.

Finora i dati economici sono rimasti in secondo piano questa settimana rispetto alle notizie legate al commercio, ma il rallentamento della crescita economica USA riportato ieri ha pesato in parte sul sentimento.

4. Impennata del 10% di Nike dopo gli utili trimestrali

Il titolo di Nike (NYSE:NKE) schizza di quasi il 10% negli scambi pre-market di questo venerdì, dopo che l’iconica compagnia di abbigliamento sportivo ha riportato vendite trimestrali di 9,79 miliardi di dollari, superando le stime degli analisti di 9,41 miliardi di dollari, grazie al lancio di nuovi prodotti.

Dopo la chiusura di ieri, Nike ha anche annunciato un piano di riacquisto di quattro anni per un totale di 15 miliardi di dollari.

Tra le altre notizie positive sugli utili, KB Home (NYSE:KBH) rimbalza del 4,2% negli scambi after-hour dopo aver pubblicato risultati trimestrali che hanno superato tutte le aspettative.

5. Prezzo del greggio al rialzo, riflettori accesi sulla produzione USA

Il prezzo del greggio va su questo venerdì, mentre gli investitori attendono i dati per valutare la produzione statunitense.

I dati settimanali sull’attività di trivellazione USA, che saranno rilasciati da Baker Hughes nel corso della giornata, la scorsa settimana hanno rivelato che il numero degli impianti attivi è sceso per la prima volta da settimane, indicando una riduzione della produzione statunitense, anche se il numero resta a poco meno del massimo del marzo 2015 registrato la settimana prima.

La produzione petrolifera statunitense rimane a livelli record di circa 10,9 milioni di barili al giorno, in base ai dati di mercoledì della Energy Information Administration.

Gli operatori dei mercati seguiranno anche eventuali sviluppi sulle sanzioni USA, nei timori che gli Stati Uniti possano consentire ad alcuni paesi di continuare a importare greggio iraniano.

Il greggio questa settimana è schizzato del massimo in due mesi, con l’assicurazione da parte dell’Arabia Saudita di un aumento della produzione che non è riuscita a ridimensionare la paura che le interruzioni in Canada, Libia ed Iran finiranno per pesare sui mercati globali.

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