La strada del titolo Nvidia è tutt’altro che scontata, minacciata su più fronti e in più modi. Riuscirà il colosso dei processori a mantenere la leadership?
Ha un nome, ma chi si ricorda qual è? Tutti lo abbiamo visto almeno una volta, magari abbiamo anche letto come si chiama, ma quando serve riportarlo alla memoria, non torna. Quell’effetto ottico per cui la strada di fronte a noi sembra liquefarsi sotto il sole, per cui un percorso completamente dritto si fa ora più denso, ora più rado. Una via tracciata, che però sembra giocarci qualche brutto scherzo. Noi continuiamo ad avanzare, con mezzi e velocità differenti. Sappiamo che alla fine di questo percorso c’è qualcosa che ci occorre, anche se forse non sappiamo cosa sia. Un qualcosa che non possiamo evitare, a cui dobbiamo per forza far fronte se vogliamo proseguire il nostro cammino. Qualcosa di inevitabile, come le rapide per un fiume, gli esami per uno studente, oppure come i nemici per un imperatore o i competitors per un’azienda.
Nel mezzo del percorso, la strada sembra aver smesso di liquefarsi. Di fronte a noi qualcosa che non ci aspetteremmo: un nodo. Spesso, corposo e apparentemente impossibile da sciogliere. Cosa dovremmo fare per passare oltre? Nel Sunday View di questa settimana vediamo come un grande nome del presente sta affrontando i propri problemi, e come un grande nome del passato li ha risolti.
Intanto partiamo con il pezzo. Il nodo lasciamolo lì, per ora, ché lo riprenderemo più tardi.
41 e 200
Partiamo da un dato, poi aggiungiamone un altro: nel secondo trimestre ’23, Nvidia ha raggiunto un fatturato di 41 mld, e in un anno il titolo ha registrato una crescita – quasi – del 200%. Forse potremmo anche chiuderla qui, smettere di leggere e dedicarci ad altro. O forse dovremmo continuare...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge