Sale il prezzo del petrolio dopo che Arabia Saudita e Russia hanno annunciato che continueranno i tagli alla produzione. Il Wti Future Petrolio Greggio WTI è circa a 87 dollari al barile, mentre il Brent Future Petrolio Brent gira intorno ai 90 dollari al barile.
Nel dettaglio, l'Arabia Saudita, che guida l'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec) continuerà a tagliare la produzione di 1 milione di barili al giorno per altri tre mesi, da ottobre fino a dicembre. L'iniziativa manterrà la produzione al livello più basso da diversi anni, circa 9 milioni di barili al giorno, per sei mesi in totale.
La Russia estenderà invece il taglio volontario delle spedizioni di petrolio verso i mercati mondiali di 300.000 barili al giorno fino alla fine di quest'anno. La decisione sarà rivista mensilmente per “valutare l’opportunità di andare avanti con il taglio o aumentare la produzione” ha sottolineato il vice primo ministro russo, Alexander Novak, secondo quanto riportato dall'agenzia Interfax.
L’obiettivo di Russia e Arabia Saudita è quello di tenere i prezzi del petrolio alti per aumentare le entrate. In più per Mosca c’è la necessità di sostenere l’invasione in Ucraina e recuperare le opportunità economiche perse con le sanzioni internazionali. Secondo l'Agenzia internazionale dell'energia, infatti, i ricavi russi dalle esportazioni di petrolio a maggio sono scesi a 13,3 miliardi, in calo del 36% rispetto al 2022.
Perdite rilevanti che spingono la Russia a tenere i rubinetti chiusi. La misura di riduzione volontaria delle esportazioni annunciata il 5 settembre dalla Russia va ad aggiungersi alla riduzione volontaria della produzione petrolifera di 500.000 barili giornalieri comunicata ad aprile. Uno stop che in questo caso durerà fino alla fine del 2024.
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