Di Geoffrey Smith
Investing.com - Il tonfo della sterlina e dei mercati dei bond britannici peggiora questo lunedì, con gli investitori spaventati per i nuovi radicali tagli alle tasse non finanziati.
Negli scambi londinesi di metà mattina, i rendimenti dei Gilt sono schizzati, con i mercati che hanno messo in conto ulteriori aumenti dei tassi di interesse da parte della Banca d’Inghilterra in risposta ad un mini-budget considerato da molti analisti inflazionario. Le aspettative di una forte reazione di politica monetaria hanno aiutato la sterlina a recuperare gran parte del terreno perso in apertura, quando era crollata ad un nuovo minimo storico contro il dollaro.
E questo dopo le parole di ieri del Cancelliere dello Scacchiere Kwasi Kwarteng, secondo cui ci sarà “altro in arrivo” dal governo, oltre al taglio delle tasse da 161 miliardi di sterline (173 miliardi di dollari) annunciato venerdì.
Gli analisti hanno definito la mossa un giudizio schiacciante sul cambio di rotta del nuovo governo, che ha fatto dietrofront rispetto alle tasse più alte ed alla riduzione del deficit di bilancio promosse da Boris Johnson.
“Il governo britannico ha piantato una foresta di magici alberi da denaro e il mercato dei bond li ha segati tutti”, ha affermato Paul Donovan, capo economista di UBS Global Wealth Management.
La decisione si è fatta sentire sui mercati dei bond di tutto il mondo nei primi scambi in Europa di questo lunedì, alimentando i timori che i problemi del Regno Unito possano essere un segnale di quello che succederà alle economie avanzate, che cercano di contenere le conseguenze dello shock dei prezzi degli energetici di quest’anno. I tagli delle tasse annunciati da Kwarteng venerdì sono, in effetti, minori del costo stimato degli incentivi energetici per imprese e famiglie annunciati la scorsa settimana.
Alle 11:35 CEST, il rendimento dei Gilt a 2 anni e a 5 anni sale di mezzo punto al 4,49% e 4,56% rispettivamente, mentre il rendimento dei Gilt a 10 anni sale di 34 punti base al 4,17%.
“Sebbene il tonfo della sterlina catturi l’attenzione, è il brusco aumento dei costi di prestito la cosa importante”, spiega Donovan, affermando che il tonfo alimenta le affermazioni della cosiddetta “Teoria Monetaria Moderna” che incoraggia maggiori prestiti governativi nella convinzione che lo stato abbia tutti gli strumenti necessari per controllare l’inflazione che genera.
“La Teoria Monetaria Moderna è stata portata in un angolo oscuro dai mercati dei bond e malmenata”, aggiunge Donovan.
Altri avvertono che il mercato forse si aspetta troppo dalla Banca d’Inghilterra, che la scorsa settimana ha reso noto che non modificherà ulteriormente la sua politica prima del vertice di novembre. Il Governatore Andrew Bailey ha ammesso che il mini-budget potrebbe avere il potenziale di alterare significativamente le prospettive per la crescita e l’inflazione.
“Pensiamo che i mercati stiano sopravvalutando le probabilità che il Governatore Bailey convochi una riunione straordinaria questa settimana”, scrive in una nota ai clienti Samuel Tombs di Pantheon Macroeconomics. “Bailey probabilmente teme che un aumento di emergenza innescato dai movimenti dei mercati finanziari crei un pericoloso precedente”.
Aggiunge che la banca è già sotto pressione politica e potrebbe non voler ostacolare il governo con una mossa che potrebbe essere interpretata come una chiara sfida alla sua autorità.
Di conseguenza, Tombs avverte che la sterlina probabilmente scenderà ancora sul breve periodo.