Gli esperti della storica casa londinese spiegano i vantaggi di combinare l’approccio del private equity con l’investimento in titoli quotati in modo da offrire a una più vasta platea di risparmiatori ritorni più appetibili
In inglese si dice approccio di investimento public/private, che sarebbe sbagliato tradurre con pubblico/privato in quanto il primo termine indica asset quotati sul mercato regolamentato, aperto al ‘pubblico’ generale dei risparmiatori, mentre il secondo si usa per gli asset privati, quindi non quotati, il cui valore non è soggetto alle oscillazioni continue di prezzo dei titoli quotati, siano azioni, bond, o altro. Storicamente, il mercato privato è stato riservato ai grandi investitori, con soglie d’ingresso milionarie. Ma sempre più si sta affermando la tendenza a ‘democratizzare’ questo tipo di investimento, abbassando la soglia d’ingresso alla portata del ‘normale’ investitore, grazie a soluzioni che combinano le due componenti proposti da grandi case, come lo storico brand londinese Schroders (LON:SDR), che in un webinar per la stampa finanziaria ha spiegato i vantaggi offerti da quest’approccio.
IL VANTAGGIO DELL’INGRESSO PRECOCE
Paul Lamacraft, Head of Private Equity Business Services, Uzo Ekwue, UK Small & Mid Cap Analyst, e James Lowe, Investment Trust Business Development Manager, tutti di Schroders, hanno sottolineato l’opportunità offerta da quest’approccio, che offre il vantaggio di sfruttare un punto d’ingresso più accessibile all’asset in cui investire, fin dalla fase di avvio del business, posizionandosi così anche in modo più vantaggioso se il percorso della società investita sfocia alla fine in un’Ipo, segnandone il passaggio dall’universo privato a quello quotato. L’ingresso anticipato, tipico del private equity, ha anche il vantaggio di godere alla fine di ritorni più elevati, proprio perché l’investimento iniziale viene effettuato quando il prezzo è ancora contenuto e in via di formazione...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge