Di Alessandro Albano
Investing.com - E' una settimana complessa per i mercati: la Federal Reserve dovrebbe rallentare il ritmo dei rialzi dei tassi d’interesse a 25 pb, mentre l'Eurotower e Threadneedle Street dovrebbero entrambe continuare ed aumentare i tassi di 50 punti base, nonostante la BoE sia stata la prima ad avviare il processo di stretta monetaria.
In Europa, a differenza che negli Stati Uniti, sono più leggeri i segnali di un raffreddamento dell'inflazione che, essendo molto dipendente dai prezzi energetici, resta ancora di sopra del tasso annuale del 9%, con evidenti conseguenze su redditi e crescita economica.
In una nota di ricerca, Elliot Hentov, Head of Macro Policy Research di State Street Global Advisors, fa notare che i tassi europei "hanno sempre prezzato in eccesso o in difetto l’esito finale, poiché in gioco c’erano variabili solitamente sinonimo di incertezza quali le condizioni climatiche e le tensioni geopolitiche".
"Ma adesso che lo scenario peggiore è stato palesemente evitato, i tassi dell’Eurozona sono ben al di sotto dei livelli necessari per contenere l’inflazione. Per questo motivo, il rialzo di 50 punti base previsto per questo giovedì è praticamente scontato", scrive il manager.
Sull’economia, inoltre, aleggiano più incertezze. Se gli ultimi dati economici continuano ad essere positivi, tanto che gli esperti stanno riconsiderando la possibilità di rivedere le proprie aspettative di una recessione, questo - spiega Hentov - "non basta per evitare una contrazione più contenuta per quest’anno, a causa dell’impatto sui redditi reali, del prolungato aumento dei prezzi dell’energia rispetto a quelli registrati prima del 2022 e dell’inasprimento monetario".
Il rallentamento economico costringerà la BCE a interrompere il rialzo dei tassi e a non superare la soglia del 3,5%. Una parte dei fattori che vincolano la BCE a non superare tale soglia sarà rappresentato dal rischio di tasso d’interesse che grava su alcuni debiti sovrani, come ad esempio quello dell’Italia.
Questo lunedì, i tassi dei bond Ue iniziano a prezzare il prossimo aumento del costo dell'euro. Dopo una settimana tranquilla, oggi il Btp a 10 anni rende il 4,3% e il tedesco della stessa scadenza viaggia al 2,3%.
In generale, aggiunge l'esperto, "nel 2022 la BCE ha sorpreso i mercati adottando una politica monetaria più restrittiva e a un ritmo più sostenuto. Quest’anno invece sarà molto più in linea con le aspettative dei mercati".