Una larga maggioranza dà via libera a Strasburgo alla nuova Commissione guidata da Ursula vod der Leyen che prende in mano le redini della nuova Europa insieme a Christine Lagarde. Ma in Italia si continua a litigare sul problema inesistente del Fondo salva-Stati
La nuova Europa a doppia trazione femminile Lagarde-von der Leyen esce finalmente dal cantiere e prende il mare con il vento in poppa di un voto largamente favorevole del Parlamento Europeo alla nuova Commissione: 461 voti a favore, 157 contro e 89 astenuti. Più di quelli presi 5 anni fa da Jean-Claude Juncker, nonostante avesse sulla carta una maggioranza più larga, e un po’ di meno dei tantissimi raccolti da Romano Prodi ormai vent’anni fa. Le due leader al timone delle istituzioni più importanti del continente, la Commissione appunto e la Bce passata dalle mani di Draghi a quelle della Lagarde, nei loro discorsi ufficiali finora si sono distinte per aver parlato più di soluzioni e meno di problemi di cui cercare i colpevoli. Von der Leyen cerca di evitare la parola ‘debito’, come Lagarde sta lontana dal parlare di banche.
IL FALSO PROBLEMA DEL FONDO SALVA STATI USATO COME CLAVA DI POLITICA INTERNA
L’Italia però, invece di tentare di inserirsi tra i protagonisti del nuovo corso, preferisce accapigliarsi sul falso problema del fondo salva-Stati, utilizzato come clava politica all’interno, senza capire che questa inutile polemica ha il solo risultato di isolarla dalla discussione sulle strategie di rilancio dell’economia e di consolidamento del sistema finanziario in cui sono impegnati altri grandi Paesi fondatori, a cominciare da Francia e Germania. Ricordiamo soltanto che il fondo che va sotto la sigla di ESM, European Stability Mechanism, praticamente uguale a quella del vecchio EMS, il sistema monetario europeo antenato dell’Euro, è una rete di protezione nel caso si verifichi un nuovo caso Grecia che ora si vuol riformare per renderlo più efficace e meno costoso. La crisi del debito greco alla fine è costata al sistema finanziario europeo centinaia di mld e ha messo a rischio la stessa esistenza dell’euro. Con un meccamismo di intervento più efficace magari sarebbe bastata qualche decina di miliardi...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge