di Dhara Ranasinghe e Saikat Chatterjee
LONDRA (Reuters) - La Banca centrale europea si riunisce giovedì per rivedere il ritmo degli acquisti di bond, aumentati drasticamente in marzo per evitare un rialzo nei costi di finanziamento a danno della ripresa.
La retorica più accomodante dei membri dell'istituto centrale suggerisce che non c'è fretta di rallentare il ritmo del programma di acquisto per l'emergenza pandemica (Pepp) da 1.850 miliardi di euro.
Tuttavia, con un'economia in recupero, un'inflazione in rialzo e con altre banche centrali intente a rallentare gradualmente le misure di stimolo, la pressione improntata al 'tapering' sta crescendo.
Seguono alcune delle questioni chiave su cui si stanno interrogando i mercati.
1. La Bce rallenterà il ritmo degli acquisti d'emergenza di bond?
La maggioranza degli analisti stimano che la Bce manterrà un alto livello di acquisti nel terzo trimestre, date le recenti dichiarazioni accomodanti. Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo della Bce vuole che l'attuale ritmo nell'acquisto di asset sia mantenuto.
Tuttavia, la Bce potrebbe sottolineare la flessibilità degli acquisti a seconda delle condizioni di mercato e dei fattori stagionali, cosa che il mercato potrebbe interpretare come un segnale che in agosto gli acquisti potrebbero rallentare in occasione del tipico calo dell'offerta dei bond governativi.
Altri non escludono un modesto rallentamento degli acquisti, considerando la ripresa economica.
Luigi Speranza, capo economista globale di Bnp Paribas (PA:BNPP), ha detto di aspettarsi un "dovish tapering" che potrebbe aprire la strada a un moderato rallentamento del ritmo dell'acquisto dei bond.
2. La Bce discuterà le dimensioni complessive del Pepp?
Il programma Pepp proseguirà fino a fine marzo e la Bce ha detto che non ha bisogno di sfruttare a pieno l'intera 'envelope' da 1.850 miliardi di euro.
Con l'economia sempre più forte, i falchi del Consiglio direttivo potrebbero premere per non sfruttare l'intero programma, perciò potrebbe essere chiesto alla presidente della Bce Christine Lagarde se ciò è stato discusso.
Klaas Knot, governatore della banca centrale olandese e noto falco, ha detto settimana scorsa che l'economia europea si sta riprendendo più velocemente del previsto dallo shock del Covid-19. Lagarde ha detto che la Bce sosterrà la zona euro a ripresa "inoltrata".
3. La Bce potrebbe discutere un allontanamento dagli strumenti d'emergenza?
Se l'inizio di un concreto 'tapering' e' improbabile, e' anche proabile che Lagarde eviterà dichiarazioni dalle quali si potrebbe dedurre che un dibattito sul tapering e' ora in corso. Lagarde potrebbe rimandare queste discussioni fino a dopo la revisione strategica della Bce, a settembre.
Le banche centrali a livello globale intendono revocare gradualmente le misure di stimolo d'emergenza e Lagarde potrebbe incalzata su come vede la transizione prevista l'anno prossimo dal Pepp al meno flessibile Asset purchase programme (App).
Francois Villeroy de Galhau, governatore della banca centrale francese, ritiene che la Bce potrebbe introdurre maggiore flessibilità nell'App.
"Il dibattito riguarderà come passare dal Pepp all'App e se sarà necessario rafforzare temporaneamente l'App, probabilmente... e si tratta di una questione complessa da discutere", ha detto Sébastien Galy di Nordea Asset Management.
4. Qual è la posizione della Bce sull'inflazione?
L'inflazione della zona euro ha superato a maggio l'obiettivo di un tasso vicino al 2%, ponendo un problema di comunicazione ai membri dell'istituto felici di convivere, per il momento, con prezzi più alti.
Secondo diversi funzionari, le voci di mercato sul rapido aumento dei prezzi sono fuori luogo. Anche se la Bce probabilmente rivedrà le stime a breve termine sull'inflazione, le attese a lungo termine dovrebbero mostrare che la pressione sui prezzi rimarrà moderata.
Anche le stime sul Pil saranno poste sotto scrutinio, poiché saranno le prime a riflettere gli effetti collaterali dello stimolo fiscale del presidente statunitense Joe Biden.
5. La Bce è preoccupata per i rendimenti dei bond e per l'euro?
Le dichiarazioni accomodanti della Bce hanno spinto i rendimenti dei bond al ribasso dai massimi plurimensili di maggio, rassicurando la banca centrale.
Gli analisti prevedono il ritorno di una spinta al rialzo per i costi d'indebitamento, una manovra che non dovrebbe causare allarme se accompagnata da forti dati economici.
I verbali del meeting Bce di marzo hanno segnalato delle preoccupazioni rispetto alla forza dell'euro. Da allora la moneta unica è avanzata dell'1,6% contro il dollaro, ma gli attuali livelli non dovrebbero preoccupare eccessivamente i membri della banca centrale.
(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, in Redazione a Roma Giselda Vagnoni, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com, +48587696613)