Investing.com - Il prezzo dell’oro è sceso al minimo di 11 mesi della scorsa settimana questo giovedì, dopo i dati che hanno mostrato che l’economia USA è cresciuta più del previsto nel terzo trimestre, segnando la migliore performance dell’anno.
L’oro con consegna a febbraio sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange scende di 3,00 dollari, o dello 0,25%, a 1.130,15 dollari l’oncia troy alle 9:00 ET (14:00 GMT). Il prezzo del metallo giallo è crollato a 1.124,30 dollari la scorsa settimana, un livello che non si registrava dal 2 febbraio.
La seconda stima del prodotto interno lordo (PIL) del terzo trimestre ha mostrato una crescita del 3,5%, rivista al rialzo dalla lettura iniziale del 3,2%. Gli analisti avevano previsto un aumento al 3,3%.
La spesa reale dei consumatori per il periodo che va da luglio a settembre è salita del 3,0%, contro il 2,7% inizialmente stimato e contro le stime del 2,8%. La spesa dei consumatori rappresenta il 70% della crescita economica USA.
L’indice del dollaro scende dello 0,1% a 103,14. L’indice è schizzato a 103,62 martedì, il massimo dal dicembre del 2002.
Gli analisti dei mercati avvertono che le prospettive per l’oro restano deboli a breve termine, per via delle aspettative di un aumento dei tassi di interesse statunitensi nei prossimi mesi.
La Fed ha alzato i tassi di interesse per la prima volta in un anno la scorsa settimana ed ha annunciato tre nuovi aumenti nel 2017.
Il metallo prezioso risente dell’andamento dei tassi statunitensi, che fanno aumentare il prezzo degli investimenti senza rendimento come i lingotti, supportando invece il dollaro.