Di Mauro Speranza
Investing.com - Tutti lo vogliono, ma per ora si tratta solo di voci o ‘provocazioni’. L’uomo del momento, il Presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, sembra essere tirato per la giacca da più parti come l’uomo giusto al momento giusto.
Secondo il quotidiano La Stampa, infatti, il governo starebbe valutando la possibilità di mettere sul piatto la proposta di Mario Draghi come Presidente della Commissione europea, proprio nel momento in cui si sta ‘giocando’ la partita delle ‘poltrone’ europee.
Dopo poco più di una settimana, Trump ‘utilizzava’ Draghi per attaccare il suo collega alla Federal Reserve, Jerome Powell. “Gli Stati Uniti dovrebbero avere Mario Draghi invece della persona che abbiamo”, aveva detto in un’intervista, spiegando che l’americano “non sta facendo un buon lavoro”, intendendo ‘al contrario di Draghi'.
Il mandato di Mario Draghi all’eurotower terminerà alla fine dell’ultimo trimestre del 2019, concludendo così il suo incarico quale terzo presidente nella storia della BCE.
Secondo quanto scrive sul quotidano torinese Alessandro Barbera in un retroscena, l’idea nasce dalla “consapevolezza maturata in questi giorni nei colloqui tra Roma e Bruxelles: nelle attuali condizioni l’Italia può aspirare al massimo al portafoglio della Concorrenza. Una poltrona importante, ma nulla rispetto alle due che Roma sta per lasciare: Bce e Parlamento“.
Inoltre, “i candidati usciti dalla mediazione politica per il posto di commissario – Giancarlo Giorgetti in primis – non hanno le competenze necessarie a ricoprire un incarico così delicato sul piano tecnico”.
Pertanto, il nome di Draghi sarebbe quello giusto per ottenere un ruolo importante nel prossimo panorama europeo, dopo il poco brillante risultato delle elezioni europei ottenuto dai gruppi parlamentari a cui aderiranno i partiti al governo in Italia.
Secondo Barbera, “le doti di mediazione di Draghi” apprezzate negli ambienti europei e il “suo attivismo recente presso i leader eruopei avrebbero fatto il resto: il presidente della Bce si è speso molto per evitare strappi da e nei confronti dell’Italia, e insistendo nel mantenere una politica monetaria accomodante”.
Insomma, l’uovo di colombo per permettere al governo di potersi presentare con risultati importanti dopo le trattative europee.
Che il nome di Draghi fosse utile ai propri interessi già lo aveva capito il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il quale aveva anche cambiato idea su di lui.
Il 18 giugno, infatti, Trump aveva attaccato con uno dei suoi soliti tweet il Presidente della BCE a causa delle dichiarazioni ‘dovish’, colpevoli secondo lui di aver svalutato l’euro verso il dollaro. “E’ ingiusto”, aveva tuonato Trump su Twitter.
Dopo poco più di una settimana, Trump ‘utilizzava’ Draghi per attaccare il suo collega alla Federal Reserve, Jerome Powell. “Gli Stati Uniti dovrebbero avere Mario Draghi invece della persona che abbiamo”, aveva detto in un’intervista, spiegando che l’americano “non sta facendo un buon lavoro”, intendendo ‘al contrario di Draghi'.
Il mandato di Mario Draghi all’eurotower terminerà alla fine dell’ultimo trimestre del 2019, concludendo così il suo incarico quale terzo presidente nella storia della BCE.