Versione originale di Laura Sánchez – traduzione a cura di Investing.com
Investing.com - Tutti gli occhi sono puntati sul Simposio di Jackson Hole, in particolare su quello che dirà, venerdì prossimo, Jerome Powell, presidente della Federal Reserve statunitense. Powell potrebbe fornire dati sulla salute economica degli Stati Uniti e indizi sull'imminente andamento dei tassi di interesse.
Questo, insieme al fatto che il mercato sconta un taglio del 100% in occasione della prossima riunione della Fed del 18 settembre (il dilemma è se il calo sarà di 25 o 50 punti base, con la maggior parte delle scommesse sulla prima opzione), anche scontando che non sarà l'unico taglio dell'anno, induce alcuni analisti a chiedersi se il mercato sia troppo fiducioso nelle performance delle banche centrali.
Ad eccezione di alcuni effetti momentanei (come le cadute generate ieri dalla crisi politica in Italia), l'ottimismo nei mercati azionari è evidente, una volta noto l'ondata di misure proposte da diverse banche centrali e governi: Cina, Banca centrale europea (BCE), misure proposte dalla Germania, misure fiscali negli Stati Uniti annunciate ieri da Trump.
Ma una nota di Morgan Stanley (NYSE:MS) avverte: "ci aspettiamo che il rimbalzo del rischio correttivo venga presto invertito. La ripresa è stata trainata in parte dalle aspettative degli investitori che le autorità forniranno un ampio (e quasi coordinato) stimolo fiscale e monetario. Le attività a rischio possono essere penalizzate quando gli investitori si rendono conto che le autorità non saranno all'altezza delle aspettative”.
Serenity Markets evidenzia un altro punto sollevato da Morgan Stanley (NYSE:MS): il quale "ritiene che nei prossimi interventi della Fed, a partire da questo venerdì a Jackson Hole, il mercato potrebbe essere deluso perché l’istituto centrale crede ancora di dover aspettare più a lungo prima di abbassare i tassi di più. E siamo d'accordo che il mercato si sta facendo troppi film”.
Ricordiamo che sia Eric Rosengren, presidente della Federal Reserve di Boston, sia Mary Daly, presidente della San Francisco Fed, sono stati riluttanti a tagliare i tassi.
Per quanto riguarda le aspettative del mercato nei confronti della Banca centrale europea (BCE) - con l'aspettativa di un taglio dei tassi a settembre e l'annuncio di nuove misure di stimolo - Morgan Stanley (NYSE:MS) descrive il prossimo incontro come "un possibile evento di rischio, a causa dell'effetto negativo che avrà sulle banche", ha riferito Forexlive.
D'altra parte, Unigestion assicura che, "durante l'ultimo mese, hanno cominciato a comparire segnali che mettono in dubbio la capacità delle banche centrali di invertire una possibile recessione".
Questi esperti ritengono che "le banche centrali continueranno a rispondere alla crisi economica con più sostegno, dando così impulso ai mercati. Tuttavia, prevedono che il sentimento degli investitori segnerà probabilmente la deriva dei mercati, per cui sono cauti nelle loro esposizioni”.