Investing.com - I future del greggio hanno chiuso in salita lo scorso venerdì, registrando il maggiore aumento settimanale da metà maggio; gli investitori sono stati incoraggiati dal calo della produzione petrolio statunitense.
Il greggio USA West Texas Intermediate con consegna ad agosto è salito di 1,1 dollari o del 2,5% a 46,06 dollari al barile venerdì. Precedentemente ha toccato il massimo dal 14 giugno di 46,35 dollari.
Sulla settimana il greggio di New York ha guadagnato 3,03 dollari o il 7%. Tuttavia i prezzi hanno chiuso il primo trimestre con un calo di circa il 9% e per il primo semestre si registra una perdita del 14,3%.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a settembre è salito di 1,14 dollari o del 2,4%, a 48,77 dollari al barile alla chiusura degli scambi di venerdì, dopo aver toccato il massimo giornaliero di 49,00, il massimo dal 14 giugno.
Sulla settimana il greggio Brent di Londra ha visto un aumento di 3,23 dollari, o del 6,8%. Dall’inizio dell’anno il Brent ha perso il 14,2%.
Secondo Baker Hughes, il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è sceso di due unità a 756 alla fine della scorsa settimana.
Si è trattato del secondo calo registrato quest’anno. Il dato è stato positivo per 23 settimane consecutive.
IL report ha fatto seguito ai dati del governo USA che hanno mostrato un calo di 100.000 barili al giorno, a 9,25 milioni di barili nella settimana terminata il 23 giugno. Si è trattato del calo settimanale maggiore dal luglio 2016.
Il greggio è entrato in territorio ribassista lo scorso mese, nei timori che l’aumento dell’attività estrattiva statunitense e della produzione di scisto timori rischiano di vanificare i tentativi dei principali produttori di riequilibrare il mercato.
A maggio l’OPEC e altri produttori non-OPEC hanno accettato di prolungare i tagli alla produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno fino a marzo 2018.
Finora i tagli implementati hanno influito poco sui livelli delle scorte, per via di un aumento della produzione di petrolio di scisto negli USA e per l’aumento della produzione nei paesi non aderenti come la Libia e la Nigeria.
Sul Nymex, i future della benzina con consegna ad agosto sono in salita di 3,6 centesimi, o del 2,5%, a 1,513 dollari al gallone, dopo l’aumento settimanale del 5,7%.
Il combustibile da riscaldamento è salito di 3,2 centesimi, o del 2,3%, a 1,483 dollari al gallone. Sulla settimana i future hanno chiuso in salita del 7,6%.
I future del gas naturale con consegna a luglio sono scesi di 0,7 centesimi, a 3,035 dollari per milione di BTU. Sulla settimana i future hanno chiuso in salita del 3,6%.
Questa settimana, l’attenzione degli operatori sarà concentrata sui dati sulle scorte USA di mercoledì e giovedì alla ricerca di nuove indicazioni sull’andamento della domanda e delle scorte nel principale consumatore mondiale.
I dati usciranno con un giorno di ritardo rispetto al solito per via della chiusura festiva di martedì per la Festa dell’Indipendenza.
Gli investitori continueranno inoltre a seguire le dichiarazioni dei principali produttori alla ricerca di segnali positivi che confermino l’adesione ai tagli alla produzione.
In vista della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.
Martedì 4 luglio
Negli USA i mercati saranno chiusi per la Festa dell’Indipendenza.
Mercoledì 5 luglio
L’American Petroleum Institute pubblicherà il report settimanale sulle scorte di greggio.
Giovedì 6 luglio
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale sulle scorte di greggio e benzina.
Venerdì 7 luglio
Il governo USA rilascerà il report settimanale sulle scorte di gas naturale.
Baker Hughes rilascerà i dati settimanali sul numero degli impianti di estrazione attivi negli Stati Uniti.