MILANO (Reuters) - Dopo Grecia, Spagna e Turchia, l'Italia è il quarto paese Ocse in cui il mercato del lavoro ha il maggiore livello di insicurezza, cioè la probabilità di perdere il posto e di restare senza reddito.
E' quanto emerge dal rapporto annuale 'Employment Outlook' a cura dell'Organizzazione per la Cooperazione lo Sviluppo Economico, secondo cui "la situazione del mercato del lavoro in Italia è migliorata negli ultimi anni ma più lentamente che in altri Paesi".
Le previsioni Ocse suggeriscono che la tendenza positiva dell'occupazione proseguirà nei prossimi anni.
In maggio, secondo i numeri diffusi questa settimana da Istat, il tasso di disoccupazione in Italia è sceso a 10,7%, minimo da agosto 2012, ma resta ancora superiore ai livelli pre-crisi.
L'Ocse rileva inoltre come negli anni della crisi sia aumentata la povertà delle persone in età lavorativa; il 13,6% vive in famiglie il cui reddito è inferiore al 50% della media. Erano il 10,7% nel 2006.
Due i suggerimenti: sviluppare una "strategia precoce" per favore il rapido reinserimento lavorativo e migliorare la percentuale d disoccupati coperti dal sussidio.
Nel 2016, infatti, meno di di un disoccupato su 10 riceveva il sussidio di disoccupazione, una delle percentuali più basse nella Ue, sottolinea il rapporto.
"Ciò deriva dalla combinazione di un'alta percentuale di disoccupati di lungo periodo e di una durata massima del sussidio relativamente bassa" si legge, anche se la copertura dovrebbe migliorare "con l'entrata a pieno regime della riforma degli ammortizzatori sociali contenuta nel Jobs Act".
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