Per chi ha un orizzonte temporale di 2-3 anni l’azionario Asia presenta un quadro favorevole ma nel breve termine la volatilità resterà alta sulla scia delle tensioni commerciali e insicurezza nucleare.
Se si considera che l’azionario Asia Pacifico (escluso Giappone) evidenziava già a inizio valutazioni non eccessive, le pronunciate correzioni di mercato degli ultimi mesi in parallelo alla continua crescita degli utili aziendali, ne hanno ulteriormente incrementato l’appeal. “Riteniamo che si prospettino rendimenti allettanti per investitori intenzionati a posizionarsi su un orizzonte di medio periodo (2-3 anni)” fa sapere Soo Nam NG, Responsabile Globale Azionario Asiatico di Columbia Threadneedle Investments.
ALTA PROPENSIONE AL RISCHIO
L’esperto, tuttavia, avverte: gli investitori dovranno necessariamente dotarsi di pazienza ed essere sufficientemente propensi al rischio per riuscire ad affrontare la volatilità qualora perdurino le oscillazioni del sentiment derivanti dalle tensioni commerciali e dalla insicurezza nucleare dell’area.
LA DINAMICA CONGIUNTURALE RESTA SOLIDA
Soo Nam NG è infatti persuaso che l’impatto sul mercato degli attuali sviluppi relativi al conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina resti circoscritto e, almeno finora, non abbia intaccato il sentiment positivo della solida dinamica congiunturale. Di conseguenza, è il parare dell’esperto, se Washington e Pechino non aumenteranno ulteriormente la posta in gioco, nella seconda metà del 2018 dovremmo assistere a una ripresa del mercato.
CINA E TRUMP HANNO INTERESSI IN COMUNE
La Cina, d’altra parte, sembra orientata a non far degenerare le relazioni con gli Stati Uniti mentre il presidente Trump potrebbe essere interessato a capitalizzare un accordo con i cinesi di cui arrogarsi i meriti in vista delle elezioni di metà mandato a novembre. “D’altro canto, arrivare alle elezioni di metà mandato con la minaccia incombente di una guerra commerciale dai contorni poco chiari e svantaggiosa per tutti, che graverebbe su agricoltori, produttori e consumatori americani, renderebbe i Repubblicani alquanto vulnerabili” specifica Soo Nam NG.
ACCORDO SUL NUCLEARE CON LA COREA DEL NORD
Sul versante della insicurezza nucleare nell’area, invece, è vero che mancano ancora i dettagli sull’accordo di denuclearizzazione della Corea del Nord annunciato da Trump in occasione del suo incontro con il leader nordcoreano Kim Jong Un durante il vertice di Singapore. Ma è altrettanto vero che l’amministrazione americana, che ha tutto l’interesse politico a far fruttare la convergenza con la Corea del Nord su un tema tanto delicato, cercherà di arrivare a fissare punti stabiliti con precisione.
LA PLURIENNALE TRAIETTORIA DI CRESCITA
Pertanto, se le due principali minacce nel breve termine (tensioni commerciali e rischio nucleare) sembrano quantomeno congelate, Soo Nam NG rispolvera il fattore di supporto per investire nell’azionario Asia Pacifico (Giappone escluso): la pluriennale traiettoria di crescita sostenibile. “A livello macroeconomico, la dinamica di crescita dell’economia resta vigorosa, sostenuta da un andamento politico stabile che dovrebbe accompagnarci per i prossimi 5-10 anni. La qualità degli utili societari e della corporate governance continua a migliorare, il che a medio termine dovrebbe promuovere una revisione delle valutazioni di singole azioni come pure del mercato complessivo” sottolinea infine l’esperto.
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Columbia Threadneedle Investments