Investing.com - L’euro è pressoché invariato contro il dollaro questo venerdì, oscillando vicino al minimo di otto mesi dal momento che continuano a pesare i dati sull’inflazione rilasciati ieri, mentre il biglietto verde resta supportato dal report sull’indice del costo del lavoro USA.
Il cambio EUR/USD ha toccato 1,3382 alla chiusura degli scambi asiatici, il minimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,3389, in calo dello 0,01%.
Supporto a 1,3298 e resistenza a 1,3444, il massimo del 29 luglio.
La moneta unica è rimasta sotto pressione dopo i dati ufficiali di ieri che hanno mostrato che il tasso annuo di inflazione nella zona euro ha subito una contrazione al minimo di cinque anni dello 0,4% a luglio, dallo 0,5% di giugno, incrementando ulteriormente le pressioni sulla Banca Centrale Europea perché implementi nuove misure di stimolo mirate a sostenere la crescita e contenere la minaccia di deflazione nella zona euro.
In un secondo report si legge che il tasso di disoccupazione nella zona euro è sceso all’11,5% a giugno dall’11,6% di maggio. Si tratta del tasso più basso dal settembre 2012.
Intanto, la richiesta di dollaro è stata supportata dai dati del Dipartimento per il Lavoro secondo cui l’indice del costo del lavoro è salito dello 0,7% nel secondo trimestre, aumentando al tasso più veloce dal settembre 2008, dopo la crescita dello 0,3% nel primo trimestre.
Il report ha seguito di un giorno i dati ufficiali che hanno mostrato un deciso miglioramento dell’economia statunitense nel secondo trimestre, alimentando le speculazioni sulla tempistica di un eventuale aumento dei tassi di interesse.
L’euro è stabile contro la sterlina, con EUR/GBP su dello 0,04% a 0,7932.
Nel corso della giornata, gli Stati Uniti pubblicheranno gli attesissimi dati del governo sull’occupazione non agricola e il tasso di disoccupazione, mentre l’Institute of Supply Management rilascerà i dati sull’attività del settore manifatturiero.