Investing.com - La sterlina scende contro il dollaro questo giovedì; gli investitori attendono la conclusione del vertice di politica monetaria della Banca d’Inghilterra prevista per oggi.
Il cambio GBP/USD è in calo dello 0,09% a 1,6838, restando al di sopra del minimo di due mesi di 1,6808 registrato venerdì scorso.
Supporto intorno a 1,68 e resistenza a 1,6887, il massimo di questa settimana.
Sebbene la BoE abbia dichiarato che i tassi di interesse potrebbero aumentare prima del previsto se la ripresa continuerà, si prevede che oggi, a conclusione dei due giorni di revisione dei tassi, mantenga invariata la politica monetaria.
La sterlina ha chiuso la seduta di ieri in calo contro il dollaro dopo i dati che hanno mostrato un rallentamento del tasso di crescita della produzione industriale e manifatturiera nel regno Unito a giugno.
I dati industriali deboli hanno mostrato che la ripresa economica in Gran Bretagna continua ad essere guidata principalmente dalla crescita del dominante settore dei servizi del paese.
In un report pubblicato ad inizio settimana si legge che l’attività del settore dei servizi britannico è cresciuta al tasso più veloce degli ultimi otto mesi a luglio.
I dati economici positivi degli ultimi mesi si sono uniti ai segnali di un miglioramento della ripresa economica britannica, alimentando le aspettative di un aumento dei tassi da parte della BoE prima della fine dell’anno.
La richiesta di dollaro continua ad essere sostenuta per via dei timori per l’impatto delle sanzioni economiche contro la Russia che hanno fatto aumentare l’avversione al rischio sui mercati.
I dati ufficiali di oggi hanno mostrato che la produzione industriale in Germania è salita solo dello 0,3% a giugno, ben al di sotto delle aspettative di un aumento dell’1,3%. La Germania è il principale partner commerciale della Russia in Europa. I dati deludenti hanno alimentato i timori che la ripresa nella zona euro stia perdendo lo slancio
La sterlina è pressoché invariata contro l’euro, con EUR/GBP a 0,7943.
I traders attendono inoltre la dichiarazione sui tassi da parte della BCE nel corso della giornata, mentre sulla moneta unica continuano a pesare i timori per la divergenza di opinioni in merito alla politica monetaria tra la banca centrale e le principali controparti.
Si prevede che la BCE mantenga invariata la politica monetaria dopo aver tagliato i tassi al minimo storico a giugno per tentare di contenere la minaccia di deflazione nella zona euro.
Gli ultimi dati hanno mostrato che un calo del tasso annuo di inflazione nella zona euro allo 0,4% a luglio dallo 0,5% di giugno, alimentando le pressioni sulla banca centrale affinché implementi nuove misure di stimolo.