MILANO (Reuters) - Dopo un tentativo iniziale di recupero dalle vendite della scorsa settimana, Piazza Affari chiude in calo una seduta volatile guidata dall'andamento altalenante di bancari e petroliferi.
Sui mercati internazionali torna a predominare l'avversione al rischio sul continuo calo delle quotazioni del petrolio e le deboli prospettive di crescita economica.
Gli operatori sottolineano una certa cautela fino al voto di mercoledì sul presidente della repubblica greca, che pur non essendo definitivo darà un'idea sul rischio o meno di elezioni anticipate, e alla riunione del Fomc Usa, sempre mercoledì.
"Il mercato è molto nervoso e per tanti motivi tra cui il continuo calo del petrolio, la situazione politica in Grecia, la riunione della Fed", commenta un trader.
"Questa mattina mi aspettavo una buona seduta visti i movimenti positivi sull'obbligazionario italiano, la forte lettera della scorsa settimana e i buoni supporti ma tutto questo sembra svanire e si torna a scendere", aggiunge.
Il FTSEMib chiude in calo del 2,81% dopo che in mattinata aveva segnato un rialzo massimo sopra l'1%, l'Allshare perde il 2,78%.
In Europa il FTSEurofirst 300 perde il 2,3% circa con Francoforte e Parigi in calo rispettivamente del 2,7% e 2,5%.
A Milano crolla MPS (-8,14%) che, dopo gli iniziali guadagni è colpito da forti vendite scattate poco dopo le 14,00, così come accaduto al titolo CARIGE che chiude a -7,09%. Dalle sale operative non giungono spiegazioni specifiche sui titoli dei due istituti che hanno ottenuto venerdì pomeriggio un primo via libera al piano di rafforzamento patrimoniale dopo la bocciatura alle prove degli stress test di fine ottobre.
In generale i trader citano un peggioramento complessivo dei mercati e l'attesa degli aumenti di capitale fortemente diluitivi e la possibile vendita di grossi pacchetti di titoli da parte di fondi esteri.
"E' evidente che c'è stato un grosso flusso in vendita", si limita a commentare un trader in merito all'improvvisa discesa di Mps.
Tutto il settore europeo dei bancari è stato oggetto di vendite (Stoxx -2,8%) e tra le big italiane UNICREDIT perde il 4,7% e INTESA SANPAOLO il 4,3%. Sempre a Milano, da segnalare POP MILANO in controtendenza con un rialzo dello 0,3%
Tra i petroliferi ENI lascia sul terreno il 3,5% sulla scia del nuovo calo dei prezzi del petrolio. SAIPEM, forte im mattinata, si ferma a +0,2% dopo aver perso il 12% solo la scorsa settimana (-50% circa negli ultimi tre mesi. In Europa il settore Oilperde oltre il 3%.
FIAT CHRYSLER sale dello 0,5% dopo il -19% accumulato la scorsa settimana. "Viene meno l'effetto diluitivo dovuto alle recenti operazioni sul capitale e il titolo torna a riprendere il suo trend positivo", commenta un trader. Nel resto del FTSE MIB positiva TOD'S (+1,5%); spunti negativi su MEDIASET (-3,8%) e FINMECCANICA (-3,5%)