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Migranti, caos a Budapest. Ungheria, Polonia per misure forti Ue

Pubblicato 03.09.2015, 12:11
Aggiornato 03.09.2015, 12:18
© Reuters. Una famiglia di migranti siriani in attesa di ricevere asilo a Bruxelles

BUDAPEST/BRUXELLES/VARSAVIA (Reuters) - Migliaia di migranti sono affluiti questa mattina alla stazione di Budapest, dopo che la polizia si è ritirata, creando caos e panico in quello che è diventato l'ultimo simbolo della crisi peggiore sul fronte immigrazione che l'Europa abbia conosciuto dalla seconda guerra mondiale.

In centinaia - quasi tutti rifugiati provenienti da Medioriente e Africa - hanno preso d'assalto un treno, infilando bambini nei vagoni dai finestrini nella speranza che il convoglio partisse verso Ovest, hanno detto le ferrovie ungheresi ripetendo che non sono previste partenze verso Germania o Austria.

Oltre duemila migranti sono accampati da due giorni davanti alla stazione Keleti di Budapest, vietata loro dalle autorità in base alle regole Ue che impediscono di viaggiare in assenza di un documento valido.

Il ritiro della polizia dalla stazione coincide con l'inizio di una sessione parlamentare speciale per discutere l'inasprimento delle regole ungheresi sull'immigrazione e delle pene per coloro che cercheranno di superare il muro che l'Ungheria sta costruendo al confine con la Serbia.

"Noi ungheresi siamo pieni di paura, la gente in Europa è piena di paura perché vede i propri leader non in grado di gestire la situazione", ha detto il premier ungherese Viktor Orban parlando al Parlamento europeo oggi.

Anche la Polonia, per bocca del ministro degli Esteri Grzegorz Schetyna, ha chiesto che l'Europa faccia tutto il possibile per contrastare i migranti che spingono ai confini.

"Bisogna fare di tutto per bloccare l'immigrazione ai confini europei, dobbiamo difenderci dall'immigrazione illegale e incontrollata", ha detto alla tv Tvp1.

Il cancelliere tedesco Angela Merkel, il cui Paese si attende di accogliere 800.000 migranti quest'anno, ha detto l'altroieri che i rifugiati dovrebbero essere distribuiti tra i Paesi Ue in base alla loro capacità di riceverli e curarli. Ma oggi un sondaggio afferma che più della metà dei tedeschi è preoccupata per l'aumentare dell'afflusso degli immigrati, il cui numero quest'anno è quadruplicato e che nel 2014 ha raggiunto il livello massimo dal 1992.

Sul fronte degli arrivi via mare, dalle coste libiche verso Italia, Grecia e Turchia, l'Onu ha fatto sapere invece che il numero di rifugiati e migranti che ha attraversato il Mediterraneo per raggiungere le coste europee ha già superato quota 300.000 quest'anno, rispetto ai 219.000 dell'intero 2014.

Quasi tremila persone sono morte o disperse durante la traversata quest'anno, rispetto alle 3.500 vittime dell'intero 2014.

Tra di loro anche il piccolo Aylan Kurdi, siriano di appena tre anni, la cui foto riverso su una spiaggia turca ha innescato un moto di indignazione nell'opinione pubblica e messo ulteriormente sotto pressione i leader europei.

© Reuters. Una famiglia di migranti siriani in attesa di ricevere asilo a Bruxelles

Aylan è affogato con la mamma e il fratellino di 5 anni ieri insieme ad una dozzina di altri migranti siriani, quando la barca su cui si trovavano si è capovolta. Suo padre è grave ma è sopravvissuto. In fuga dalla guerra, speravano di trovare una nuova vita in Canada.

((Redazione Roma, Reutersitaly@thomsonreuters.com, +3906 85224380, valentina.consiglio.reuters.com@reuters.net))

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