MILANO (Reuters) - Il 2016 sarà un anno "più leggero" per il Tesoro sul fronte delle emissioni di debito pubblico, che potrebbero calare di 30 miliardi rispetto a quest'anno, chiusosi con una raccolta pari a 410 miliardi di euro, senza contare le operazioni di concambio.
E' quanto emerge dalle linee guide del debito pubblico presentate dal ministero dell'Economia.
Ad alleggerire le necessità di finanziamento, si legge nelle nuove linee guida sulla gestione del debito pubblico, le minori scadenze sia sul comparto del medio lungo termine sia su quello dei Bot, rispetto a quest'anno. Complessivamente nel 2016 scadranno infatti intorno a 300 miliardi contro i circa 330 miliardi di quest'anno.
A favore dovrebbe giocare anche la riduzione del fabbisogno di cassa del del settore statale, stimato al 2,4% rispetto al Pil dal 4% di quest'anno e l'attesa riduzione del rapporto debito/Pil, dopo sette anni di crescita di crescita ininterrotta.
Quest'ultima - auspica il ministero - dovrebbe favorire una raccolta a condizioni più favorevoli sia in termini di costo relativo rispetto ad altri Paesi europei, sia in termini di qualità degli investitori.
Il 2015 è stato comunque un anno record per il Tesoro, che ha registrato un costo di emissione pari a 0,70%, minimo di sempre, e quasi la metà rispetto a 1,35% del 2014, grazie al varo del programma di 'quantitative easing' della Banca centrale europea.
L'obiettivo dichiarato resta quello di aumentare la vita media del debito, salita quest'anno a 6,52 anni da 6,38 dell'anno scorso, anche se il volume inferiore delle scadenze rende il compito "particolarmente ambizioso e difficile", si legge nel documento programmatico.
In ogni caso, verranno ridotti i volumi dei Bot su tutte le scadenze ma soprattutto saranno significativamente ridimensionate le emissioni di Ctz, che avverranno a mesi alterni.
In misura meno netta sarà ridimensionata l'offerta di Btp a tre e 5 anni, mentre per le scadenze a 7 e 10 anni si fa riferimento a volumi in linea al 2015. Per quanto riguarda l'extra-lungo, oltre le scadenze a 15 e 30 anni, verrà valutata la possibilità di offrire titoli con scadenze diverse.
Per il comparto CCteu continuerà ad essere privilegiata la durata a sette anni. Sarà invece legata alla domanda del mercato la durata dei Btp Italia indicizzati all'inflazione nazionale. Lo strumento nato per il retail sarà proposto attraverso due collocamenti, uno in primavera e uno in autunno, che rimarranno aperti anche agli investitori istituzionali.
L'anno prossimo, ricorda il Tesoro, giungeranno a scadenza i primi tre Btp Italia emessi nel 2012, per un totale di 27 miliardi di euro.
Previsto, infine, un frequente ricorso alle operazioni straordinarie di concambio e riacquisto, volte a ridurre la concentrazione di rimborsi previsti nel 2017.