ROMA (Reuters) - Gli atti trasmessi finora dall'autorità giudiziaria egiziana a quella italiana che indaga sull'omicidio di Giulio Regeni, il 28enne ricercatore di origine friulana trovato morto al Cairo ai primi di febbraio, sono incompleti e insufficienti.
Lo dicono fonti giudiziarie secondo cui la procura di Roma ha deciso di sollecitare nuovamente i contenuti della rogatoria inoltrata settimane fa nella speranza che l'Egitto metta a disposizione del team di investigatori italiani tutte le carte utili.
Al momento sono disponibili per gli inquirenti solo i tabulati telefonici e gli interrogatori, ma mancano i filmati di metro e negozi, le celle telefoniche oltre al fatto che documenti importanti come l'autopsia sono incompleti (manca la data della morte ad esempio).
La scorsa settimana la procura romana aveva detto che stava valutando di richiamare in Italia il team di investigatori (tre poliziotti dello Sco e tre carabinieri del Ros) vista la scarsa collaborazione da parte delle autorità egiziane.
Regeni è scomparso al Cairo il 25 gennaio scorso, il suo corpo ritrovato in un fosso una settimana dopo. Secondo l'autopsia condotta in Egitto il 28enne, che stava studiando i movimenti sindacali nel Paese nordafricano, sarebbe stato torturato per una settimana per poi essere ucciso con un colpo di arma da fuoco alla nuca.
Il caso, che ha sollevato indignazione e proteste in Italia, rischia di danneggiare le relazioni con l'Egitto, tra i più importanti partner economici e strategici di Roma nel Mediterraneo.