Investing.com - L’oro è salito lo scorso venerdì, attestandosi al massimo di una settimana, tra un dollaro più debole e lo scetticismo sulla possibilità che la Federal Reserve possa alzare i tassi di interesse.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a giugno ha chiuso venerdì al massimo intraday di 1.245,30 dollari l’oncia troy, il massimo dal 30 marzo, per poi attestarsi a 1.243,80 dollari l’oncia troy, in salita di 6,30 dollari o dello 0,51%.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso giovedì al minimo di sei mesi di 94,03, per chiudere venerdì a 94,22 dollari, in calo dello 0,42% sulla settimana.
Un dollaro più debole solitamente spinge l’oro, poiché fa aumentare l’appeal del metallo come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più economiche per i titolari di altre valute.
Sulla settimana l’oro è salito di 20,30 dollari, o dell’1,63%, il secondo aumento settimanale consecutivo, nei segnali che la Fed possa adottare un approccio più cauto nell’aumento dei tassi nel corso dell’anno.
La Presidente della Federal Reserve Janet Yellen, in un incontro tenuto con l’ex presidente lo scorso giovedì ha dichiarato che la ripresa dell’economia statunitense è stabile da poter garantire ulteriori aumenti dei tassi di interesse nel corso dell’anno.
Venerdì il Presidente della Fed di New York William Dudley ha dichiarato che la banca deve approcciarsi in maniera più cauta e graduale verso i futuri aumenti dei tassi, per via delle minacce alla crescita dell’economia statunitense.
I verbali del vertice di politica monetaria di marzo della Fed rilasciati mercoledì rivelano che la banca centrale potrebbe non alzare i tassi prima di giugno nei timori per la crescita economica globale.
Un aumento graduale avrebbe delle ripercussioni meno forti sul prezzo dell’oro rispetto ad una serie di aumenti in un breve lasso di tempo.
Il prezzo dell’oro è schizzato di quasi il 14% finora quest’anno poiché gli investitori scelgono gli investimenti rifugio per via dell’instabilità sugli altri mercati finanziari ed a causa dei timori per un indebolimento economico causato dalla Cina che hanno pesato sulla decisione della Fed di alzare i tassi.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a maggio ha segnato un aumento di 22,6 centesimi, o dell’1,49%, chiudendo venerdì a 15,38 dollari l’oncia troy, dopo aver segnato il picco intraday di 15,42, il massimo dal 1° aprile. Sulla settimana i futures dell’argento hanno segnato un aumento di 35,5 centesimi, o del 2,39%.
Ilrame con consegna a maggio è salito di 1 centesimo, o dello 0,51%, a 2,087 dollari. Giovedì il rame era sceso a 2,067 dollari, il minimo dal 25 febbraio, per via dell’incertezza sulla crescita globale.
Sulla settimana i prezzi del rame hanno visto un calo di 7,4 centesimi, o del 3,42%, il terzo aumento settimanale consecutivo.
Nella prossima settimana oramai alle porte, gli investitori si concentreranno sui dati sul PIL cinese del 1° trimestre.
La Cina è il principale consumatore mondiale di rame, col 45% della richiesta globale.
In vista dell’imminente inizio di settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.
Lunedì 11 aprile
La Cina rilascerà i dati sull’indice dei prezzi al consumo e alla produzione.
Il Presidente della Fed di New York ed il Presidente della Fed di Dallas Rob Kaplan terranno degli interventi.
Martedì 12 aprile
Il Presidente della Fed di Philadelphia Patrick Harker, il Presidente della Fed di San Francisco John Williams ed il Presidente della Fed Richmond Jeffrey Lacker terranno degli interventi.
Mercoledì 13 aprile
La Cina rilascerà i dati sulla bilancia commerciale.
Gli USA rilasceranno i dati sulle vendite al dettaglio e sull’indice dei prezzi alla produzione..
Giovedì 14 aprile
Gli USA rilasceranno i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione e sull’indice dei prezzi al consumo. Il Presidente della Fed di Atlanta Dennis Lockhart ed il Governatore della Fed Jerome Powell compariranno davanti al sottocommissione bancaria del Senato.
Venerdì 15 aprile
La Cina rilascerà i dati sul PIL del 1° trimestre e sulla produzione industriale.
Gli USA chiuderanno la settimana con i dati sulla fiducia dei consumatori e sulla produzione industriale. Il presidente della Fed di Chicago Charles Evans terrà un intervento.