di Andrea Mandalà
MILANO (Reuters) - Se il fondo Atlante dovrà accollarsi azioni non sottoscritte dell'aumento/Ipo fino a 1,76 miliardi di Popolare Vicenza, lo farà al minimo della forchetta di 0,10 euro, valore che diventa a questo punto il probabile prezzo dell'operazione.
Quaestio ha spiegato stamani che l'accordo di sub-underwriting sottoscritto con UniCredit , che si era impegnata a garantire l'aumento fino a 1,5 miliardi, prevede l'impegno di Atlante a sottoscrivere le azioni non collocate dell'aumento ad un prezzo non superiore al valore minimo della forchetta fissata (0,10-3 euro).
Un prezzo che, "se ci sarà un non sottoscritto" diverrà quello dell'operazione, ha spiegato l'AD di Popolare Vicenza Francesco Iorio, interpellato a margine dell'esecutivo Abi, pur precisando che bisognerà prima vedere "quanto del bookbuilding sarà riempito dell'offerta istituzionale".
Il meccanismo è stato confermato dal Ceo di UniCredit Federico Ghizzoni.
Popolare Vicenza punta a completare l'aumento di capitale entro il 10 maggio. Oggi è atteso il via libera della Consob al documento dell'operazione, ha detto Iorio.
Lo scarso interesse del mercato era gia emerso in pieno nelle scorse settimane nella fase di pre-marketing, durante la quale non sono emerse indicazioni di interesse tali da consentire la determinazione di uno specifico intervallo di prezzo secondo la normale prassi di mercato.
A proposito della forchetta di prezzo UniCredit specifica inoltre che Questio "non ha partecipato né all'attività di pre-marketing, né alla definizione di qualunque proposta". Pertanto l'Sgr "non potrà essere ritenuta responsabile, a qualsiasi titolo" sulla determinazione dell'intervallo di valorizzazione.
ATLANTE PONE ALTRE CONDIZIONI:NO OPA, FLOTTANTE ADEGUATO
Atlante ha posto altri paletti per il suo intervento nella Popolare vicentina, previsti nel regolamento del fondo e che dovranno avere il nulla osta da parte delle autorità competenti.
In particolare non dovrà scattare l'obbligo di Opa per effetto della sottoscrizione e inoltre che, al completamento dell'offerta, ci sia un flottante considerato adeguato da Borsa Italiana. A questo proposito una fonte osserva che Borsa Italiana può fare deroghe all'obbligo di flottante minimo del 25%. Anche lo stesso Ghizzoni, fiducioso che tutte le condizioni sopensive vengano accettate, ha indicato questa possibilità riguardo al flottante.
Resta comunque vero che il consorzio di banche che curano l'operazione (oltre a Unicredit (MI:CRDI), Mediobanca (MI:MDBI), Jp Morgan, Deutsche Bank, Bnp Paribas) dovrà cercare di collocare se non il 25%, almeno il 20% dell'operazione, per un importo di 300-400 milioni. "Non è una cifra monstre, potremmo farcela", dice una fonte di una delle banche.
Inoltre il fondo dovrà raggiungere una dotazione minima di 4 miliardi di euro, condizione superata dopo le adesioni arrivate ieri.
Quanto alla condizione sull'Opa a Pop Vicenza non risulta che ad oggi Quaestio SGR abbia depositato istanza ai fini dell'eventuale esenzione.