Investing.com -- La maggior parte delle valute asiatiche è scesa lunedì, con lo yuan cinese in testa alle perdite dopo un taglio più contenuto del previsto da parte della Banca Popolare, mentre l'attesa di ulteriori indicazioni di politica monetaria degli Stati Uniti ha mantenuto stabile il dollaro.
Lo yuan è stato tra i peggiori performer della giornata dopo che la PBOC ha deluso i mercati con tagli al tasso di interesse sui prestiti (LPR). La mossa ha sollevato dubbi su quanto margine di manovra abbia la Cina per continuare ad allentare la politica, in un contesto di peggioramento delle condizioni economiche.
Anche le persistenti preoccupazioni per l'aumento dei tassi statunitensi hanno pesato sul sentiment, in vista della pubblicazione del sito Simposio di Jackson Hole nel corso della settimana. Il dollaro si è stabilizzato dopo i forti guadagni della settimana precedente, mentre anche i rendimenti del Tesoro hanno mantenuto gli ultimi guadagni.
Yuan cinese vicino ai minimi di 1 anno dopo la delusione per il taglio dei tassi
Il yuan è sceso dello 0,4% lunedì ed è stato scambiato appena sopra il livello più basso dall'agosto 2022. La valuta ha anche superato il livello chiave di 7,3 rispetto al dollaro.
La PBOC ha tagliato il suo LPR di un anno di 10 punti base (bps) al 3,45%, mentre il LPR quinquennale, utilizzato per determinare i tassi ipotecari, è stato lasciato invariato al 4,20%. Gli analisti si aspettavano un taglio di 15 punti base su ciascun conto.
Entrambi gli LPR erano già ai loro punti più deboli nei dati risalenti al 2013.
La mossa indica un sostegno monetario limitato per l'economia cinese, alle prese con il rallentamento della ripresa economica post-COVID. Data la mancanza di sostegno monetario, gli investitori chiedono al governo di adottare misure fiscali più mirate.
Ma gli analisti si aspettano che Pechino si trattenga dall'adottare tali misure, a causa degli elevati livelli di debito pubblico.
Tuttavia, un ulteriore deterioramento dell'economia cinese è di cattivo auspicio per lo yuan, già alle prese con il crescente divario tra i tassi di interesse locali e quelli statunitensi.
Le preoccupazioni per la Cina hanno intaccato la maggior parte delle valute asiatiche. Il Australian dollar e il Japanese yen si sono leggermente indeboliti, e sono stati scambiati entrambi vicino ai minimi di nove e dieci mesi.
Il South Korean won e il Singapore dollar hanno perso entrambi lo 0,1%.
Il Thai baht è stato l'unico a segnare un rialzo dello 0,7%, anche se i dati hanno mostrato un calo del L'economia del sud-est asiatico è cresciuta molto meno del previsto nel secondo trimestre.
Dollaro stabile con l'attenzione a Jackson Hole
Il dollar index e il dollar index futures sono saliti leggermente negli scambi asiatici, rimanendo vicini ai massimi di due mesi.
I timori per l'aumento dei tassi di interesse statunitensi, a seguito dei forti dati sull'inflazione e sul mercato del lavoro, hanno sostenuto il dollaro nelle ultime settimane, mentre hanno pesato sulla maggior parte delle valute asiatiche.
Anche la Federal Reserve ha recentemente segnalato che la maggior parte dei responsabili politici è favorevole a un aumento dei tassi di interesse, con gli analisti che prevedono un taglio dei tassi solo entro il prossimo anno.
I mercati attendono ora ulteriori indicazioni sull'economia statunitense dal simposio di Jackson Hole che si terrà nel corso della settimana, dove è previsto anche l'intervento del presidente della Fed Jerome Powell.