Di Ambar Warrick
Investing.com - Forti ribassi per gli asset giapponesi questo lunedì, sopratutto USD/JPY e Nikkei 225, in una clima di preoccupazione per il prossimo governatore della Banca del Giappone e sulla possibilità o meno dell'estensione della politica monetaria ultra-allentata della banca.
Secondo i media locali, il governo giapponese potrebbe nominare il successore dell'attuale governatore della BOJ Haruhiko Kuroda già questa settimana, con l'attenzione che si è concentrata soprattutto sulla possibilità di mantenere la politica monetaria ultra-allentata della banca centrale con la nuova gestione.
L'economista Kazuo Ueda, considerato estraneo all'establishment politico giapponese e il principale candidato per il post-Kuroda, ha recentemente espresso il proprio sostegno alla politica accomodante della BOJ affermando che "non è necessario cambiarla".
Frasi che ha distrutto le aspettative di un imminente cambiamento della politica ultra-dovish della BOJ, anche se il Paese è alle prese con un'inflazione elevata e un indebolimento della valuta. Secondo quanto riportato lunedì, Ueda probabilmente lascerà che siano i dati economici a guidare l'uscita dalla politica ultra-dovish della BOJ.
"Se mettiamo (Ueda) in uno spettro di colombe e falchi, probabilmente propenderà ancora per una politica dovish. Ciò significa che probabilmente sposterà la politica monetaria solo gradualmente e la dipendenza dai dati della BoJ - inflazione e crescita dei salari - diventerà più importante", hanno dichiarato gli analisti di ING in una nota.
Il crescente divario tra i tassi di interesse giapponesi e statunitensi ha pesato sullo yen fino al 2022, causando, insieme all'aumento dei costi delle materie prime, ha un'inflazione ai massimi da 40 anni a questa parte.
Con un'inflazione che ora tende al doppio dell'obiettivo annuale della BOJ del 2%, si specula su quando la BOJ potrebbe iniziare a inasprire il credito: a dicembre la banca centrale ha inaspettatamente allargato la banda di oscillazione dei rendimenti dei titoli di Stato di riferimento, alimentando le speranze di un ulteriore inasprimento, ma smentendo le aspettative di ulteriori misure a gennaio, il che ha a sua volta stimolato una maggiore volatilità sui mercati locali.
Ribassi anche per il Nikkei 225, sui timori di una potenziale fine dell'orientamento accomodante della BOJ, che ha visto i titoli locali godere di un ambiente di alta liquidità lungo quasi un decennio.