Investing.com – I futures del petrolio greggio hanno esteso oggi le forti perdite della sessione precedente, scendendo al minimo di quattro giorni, con un dollaro rafforzatosi nel timore che la Grecia andrà in default.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad ottobre sono stati scambiati a 85,41 dollari al barile durante gli scambi della mattinata europea, in calo del 2,1%.
Precedentemente il prezzo era sceso del 2,55% a 85,02 al barile, il minimo dal 6 settembre.
Le preoccupazioni per un default del debito greco sono salite dopo la diffusione della notizia nel fine settimana che in Germania il ministero delle Finanze stia studiando l'impatto di un possibile default greco, tra cui uno scenario in cui il paese indebitato possa uscire dalla zona euro reintroducendo la dracma.
La notizia ha visto l'avversione al rischio affilarsi, spingendo il biglietto verde e colpendo le attività più rischiose, come le azioni e le .
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, sono saliti dello 0,43% a 78,05 il massimo dal 22 febbraio.
I prezzi del petrolio solitamente sale quando si indebolisce la valuta statunitense spingendo il prezzo delle materie prime espresse in dollari, che diventano più costose per i titolari di altre valute.
Intanto la tempesta tropicale Nate si è indebolita a un post-ciclone tropicale dopo aver fatto danni domenica nel Messico centro-orientale, lontano dall’area ricca di petrolio della regione del Golfo del Messico.
Le compagnie petrolifere British Petroleum ed Exxon hanno dichiarato che gli operai stavano rientrando negli impianti petroliferi nel Golfo occidentale, dopo essere stati evacuati prima del fine settimana.
Circa il 6% della produzione di petrolio nel Golfo è rimasta ferma da venerdì, secondo l'US Bureau of Management Ocean Energy, rispetto al 27% della settimana precedente.
Sull’ ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna ad ottobre sono scesi dell’1,85% a 108,89 dollari al barile, 23,48 dollari al barile sulla controparte statunitense.
Il prezzo del Brent è andato sotto pressione dopo il primo ministro ad interim della Libia, Mahmoud Jibril ha dichiarato domenica che il Paese ha ripreso la produzione di petrolio durante il fine settimana e ha promesso che nel "prossimo futuro" continuerà a salire.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad ottobre sono stati scambiati a 85,41 dollari al barile durante gli scambi della mattinata europea, in calo del 2,1%.
Precedentemente il prezzo era sceso del 2,55% a 85,02 al barile, il minimo dal 6 settembre.
Le preoccupazioni per un default del debito greco sono salite dopo la diffusione della notizia nel fine settimana che in Germania il ministero delle Finanze stia studiando l'impatto di un possibile default greco, tra cui uno scenario in cui il paese indebitato possa uscire dalla zona euro reintroducendo la dracma.
La notizia ha visto l'avversione al rischio affilarsi, spingendo il biglietto verde e colpendo le attività più rischiose, come le azioni e le .
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, sono saliti dello 0,43% a 78,05 il massimo dal 22 febbraio.
I prezzi del petrolio solitamente sale quando si indebolisce la valuta statunitense spingendo il prezzo delle materie prime espresse in dollari, che diventano più costose per i titolari di altre valute.
Intanto la tempesta tropicale Nate si è indebolita a un post-ciclone tropicale dopo aver fatto danni domenica nel Messico centro-orientale, lontano dall’area ricca di petrolio della regione del Golfo del Messico.
Le compagnie petrolifere British Petroleum ed Exxon hanno dichiarato che gli operai stavano rientrando negli impianti petroliferi nel Golfo occidentale, dopo essere stati evacuati prima del fine settimana.
Circa il 6% della produzione di petrolio nel Golfo è rimasta ferma da venerdì, secondo l'US Bureau of Management Ocean Energy, rispetto al 27% della settimana precedente.
Sull’ ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna ad ottobre sono scesi dell’1,85% a 108,89 dollari al barile, 23,48 dollari al barile sulla controparte statunitense.
Il prezzo del Brent è andato sotto pressione dopo il primo ministro ad interim della Libia, Mahmoud Jibril ha dichiarato domenica che il Paese ha ripreso la produzione di petrolio durante il fine settimana e ha promesso che nel "prossimo futuro" continuerà a salire.