ROMA (Reuters) - Non ci sono gli estremi per la decadenza di Luigi Marroni dalla carica di amministratore delegato di Consip, la centrale nazionale di acquisto di beni e servizi per la PA sulla quale grava un'inchiesta della magistratura sugli appalti.
Lo ha detto oggi al question time in Parlamento il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan.
"L'amministratore delegato [Marroni] non si trova in condizione per la quale lo statuto della società contempli o prescriva la decadenza", ha detto il ministro.
Nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti Consip, è stato arrestato a inizio marzo a Napoli l'imprenditore Alfredo Romeo con l'accusa di corruzione. Nello stesso sono indagati tra gli altri, con accuse diverse, il ministro dello Sport Luca Lotti, accusato di rivelazione di segreto d'ufficio; l'imprenditore Tiziano Renzi (padre dell'ex premier Matteo Renzi), indagato per traffico di influenze; il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette, l'ex parlamentare di Alleanza Nazionale Italo Bocchino e Carlo Russo, un imprenditore farmaceutico toscano amico di Tiziano Renzi.
L'indagine, partita dalla Procura di Napoli e poi trasferita a quella di Roma per competenza, riguarda in particolare un appalto del 2014 per un valore complessivo di 2,7 miliardi di euro. I magistrati indagano su una presunta mazzetta da 100.000 euro che sarebbe andata a un dirigente della Consip.
Tutte le persone coinvolte hanno negato ogni addebito.