Investing.com - I futures dell’oro salgono negli scambi statunitensi di questo giovedì mattina, mantenendo i guadagni dopo i dati che hanno mostrato che il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti la scorsa settimana è sceso più del previsto, restando ad un livello che indica un consolidamento del mercato del lavoro.
Il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato che il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione la scorsa settimana è sceso di 9.000 unità a 267.000. Gli analisti avevano previsto che il numero scendesse di 6.000 unità a 270.000 dal totale della settimana precedente di 276.000 unità.
Le nuove richieste di sussidio di disoccupazione risultano inferiori alle 300.000 unità da 55 settimane consecutive, segnale di un consolidamento del mercato del lavoro.
Per oggi è in agenda la partecipazione della Presidente della Fed Yellen ad una conferenza alla International House, a New York, insieme ai precedenti Presidenti della Fed Ben Bernanke, Alan Greenspan e Paul Volcker che terranno un intervento dal titolo “Quando la Fed parla, il mondo ascolta”, alle 21:30 GMT, o alle 17:30 ET.
I traders seguiranno con particolare attenzione inoltre le parole della Presidente della Fed di Kansas City Esther George previsto per oggi per valutare le opinioni dei policymaker sulla prospettiva di ulteriori aumenti dei tassi.
Ieri i verbali del vertice di politica monetaria di marzo della Fed hanno mostrato che la banca centrale potrebbe non alzare i tassi prima di giugno nei timori per la crescita economica globale. Secondo i verbali, “numerosi” policymaker ritengono che le minacce alla crescita probabilmente persisteranno e molti hanno invitato ad essere cauti sull’aumento dei tassi.
Un aumento graduale dei tassi di interesse avrebbe ripercussioni minori per il prezzo dell’oro rispetto ad una serie di aumenti in un breve lasso di tempo.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a giugno sale al massimo giornaliero di 1.241,30 dollari l’oncia troy, il massimo dal 31 marzo. Precedentemente il prezzo si è attestato a 1.240,20 dollari alle 12:48 GMT, o alle 8:48 ET, con un balzo di 16,50 dollari, o dell’1,35%. Ieri, l’oro è sceso di 5,80 dollari, o dello 0,47%.
A conclusione del vertice di politica monetaria di marzo, la Fed ha sorpreso i mercati riducendo le previsioni sugli aumenti dei tassi di interesse ed annunciandone solo due rispetto ai quattro previsti inizialmente, a causa del potenziale impatto sull’economia USA dell’indebolimento della crescita globale.
La scorsa settimana la Presidente della Fed Janet Yellen ha rassicurato i mercati, dichiarando che la banca centrale sarà cauta nell’alzare i tassi di interesse ed ha sottolineato che ci sono molti rischi per le previsioni.
Il prezzo del metallo giallo è schizzato di quasi il 14% quest’anno per via della riduzione delle aspettative di una normalizzazione dei tassi da parte della Fed a causa dei timori per un indebolimento economico globale causato dalla Cina.
L’oro risente dell’andamento dei tassi USA, dal momento che i tassi alti farebbero aumentare il costo di investimenti senza rendimento come i lingotti.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende a 94,03 nei primi scambi, un livello che non si registrava dal 15 ottobre. Precedentemente si è attestato a 94,52, pressoché invariato sulla giornata.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a maggio schizzano di 20,1 centesimi, o dell’1,34%, a 15,25 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata newyorkese, mentre i futures del rame crollano di 4,2 centesimi, o dell’1,94% a 2,101 dollari la libbra.
Il rame è crollato al minimo della seduta di 2,095 dollari, un livello che non si registrava dall’1 marzo, in clima di incertezza per la crescita globale.