MILANO (Reuters) - Ferrovie dello Stato non punta necessariamente al cento per cento di Trenord ma a superare la joint venture paritetica con Fnm, holding controllata da Regione Lombardia, che causa una situazione di stallo.
Lo ha detto l'amministratore delegato di Fs Renato Mazzoncini, a margine dell'inagurazione dell'anno accademico del Politecnico di Milano.
"Non vogliamo necessariamente il cento per cento di Trenord. Avere la Regione come socio può avere senso, il problema é la partecipazione cinquanta e cinquanta, che ci impedisce di consolidare e fare investimenti. È la partnership al cinquanta per cento che manda in stallo la società e quindi va risolta", ha puntualizzato Mazzoncini.
L'AD di Ferrovie dello Stato ha poi espresso la sua soddisfazione per l'ingresso di Fs in M5, linea della metropolitana di Milano tramite l'acquisto del 36,7% da Astaldi, cui il Comune di Milano ha dato il via libera imponendo lo stop all'esercizio del diritto di prelazione da parte della controllata Atm.
E non è escluso che Fs possa incrementare la propria quota. "Quando discuteremo del prolungamento della linea a Monza analizzeremo chi è disposto a investire. Può darsi che si ponga il tema di investire più di altri, noi siamo pronti a farlo, non è un problema", ha assicurato Mazzoncini.
Ferrovie dello Stato, ha proseguito, valuterà poi la partecipazione alla gara per il trasporto pubblico locale a Milano.
"Iniziamo a vedere come viene impostata la gara e poi vedremo. Atm è l'unica azienda veramente complementare in termini di know how. Ragioniamo in termini di partnership e non di una gara contro".
Difficile, secondo Mazzoncini, che si possa procedere ad una fusione tra Atm e Trenord. "Il problema emerso negli ultimi tempi è che non c'è una norma che può prorogare il contratto di servizio Atm oltre 2019. È molto difficile conoscere quindi il valore dell'azienda e immaginare un'operazione societaria tra Atm e Trenord", ha concluso.
(Elvira Pollina)