Investing.com – Il dollaro USA è in netto calo contro l’euro e contro la sterlina, sfuma l’ottimismo su un accordo per evitare il precipizio fiscale USA che sale contro lo yen dopo che la Banca del Giappone ha svelato ulteriori misure di stimolo.
Nella mattinata degli scambi europei, il dollaro è sceso contro l’euro, con EUR/USD in salita dello 0,14% a 1,3245.
Il sentimento dei mercati ha risentito dei dubbi sul raggiungimento di un accordo per evitare il precipizio fiscale prima della scadenza del 1° gennaio, alimentando i timori che l’aumento automatico di tasse e di tagli alla spesa pubblica non sarà bloccato.
Il dollaro è sceso contro lo yen, con USD/JPY in calo dello 0,51% a 83,97.
La BoJ ha aumentato il programma di acquisto di bond a 10 mila miliardi di yen, a 101 mila miliardi di yen, ma non ha adottato l’obiettivo del 2% come inflazione nonostante le richieste del Primo Ministro Shinzo Abe riguardo a misure più aggressive a sostegno della crescita e contro la deflazione.
Il governatore della BoJ, Masaaki Shirakawa ha dichiarato che la banca ha iniziato i dialoghi sulla stabilità dei prezzi a lungo termine, e rivedrà le linee guida nel vertice di gennaio.
Il biglietto verde è in calo contro la sterlina, con GBP/USD in salita dello 0,12% a 1,6266.
Il sentimento sulla sterlina è rimasto fragile dopo che l’ONS ha dichiarato che le vendite al dettaglio sono rimaste invariate a novembre, contro le aspettative di un aumento dello 0,3%.
Il biglietto verde è vicino al minimo di 7 mesi e mezzo contro il franco svizzero, con USD/CHF in calo dello 0,15% a 0,9118.
Il biglietto verde è in calo contro le controparti canadesi, australiane e neozelandesi, con USD/CAD in calo dello 0,01% a 0,9887, AUD/USD in salita dello 0,13% a 1,0494 e NZD/USD in salita dello 0,10% a 0,8348.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che l’economia della Nuova Zelanda è salita dello 0,2% nel terzo trimestre, al di sotto delle previsioni di un aumento dello 0,4%.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,21% al minimo di due mesi di 79,20.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sulle richieste iniziali di sussidio di disoccupazione, nonché i dati rivisti sull’attività manifatturiera di Philadelphia. Inoltre, il paese rilascerà i dati sulla compravendita di abitazioni già esistenti.
Nella mattinata degli scambi europei, il dollaro è sceso contro l’euro, con EUR/USD in salita dello 0,14% a 1,3245.
Il sentimento dei mercati ha risentito dei dubbi sul raggiungimento di un accordo per evitare il precipizio fiscale prima della scadenza del 1° gennaio, alimentando i timori che l’aumento automatico di tasse e di tagli alla spesa pubblica non sarà bloccato.
Il dollaro è sceso contro lo yen, con USD/JPY in calo dello 0,51% a 83,97.
La BoJ ha aumentato il programma di acquisto di bond a 10 mila miliardi di yen, a 101 mila miliardi di yen, ma non ha adottato l’obiettivo del 2% come inflazione nonostante le richieste del Primo Ministro Shinzo Abe riguardo a misure più aggressive a sostegno della crescita e contro la deflazione.
Il governatore della BoJ, Masaaki Shirakawa ha dichiarato che la banca ha iniziato i dialoghi sulla stabilità dei prezzi a lungo termine, e rivedrà le linee guida nel vertice di gennaio.
Il biglietto verde è in calo contro la sterlina, con GBP/USD in salita dello 0,12% a 1,6266.
Il sentimento sulla sterlina è rimasto fragile dopo che l’ONS ha dichiarato che le vendite al dettaglio sono rimaste invariate a novembre, contro le aspettative di un aumento dello 0,3%.
Il biglietto verde è vicino al minimo di 7 mesi e mezzo contro il franco svizzero, con USD/CHF in calo dello 0,15% a 0,9118.
Il biglietto verde è in calo contro le controparti canadesi, australiane e neozelandesi, con USD/CAD in calo dello 0,01% a 0,9887, AUD/USD in salita dello 0,13% a 1,0494 e NZD/USD in salita dello 0,10% a 0,8348.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che l’economia della Nuova Zelanda è salita dello 0,2% nel terzo trimestre, al di sotto delle previsioni di un aumento dello 0,4%.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,21% al minimo di due mesi di 79,20.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sulle richieste iniziali di sussidio di disoccupazione, nonché i dati rivisti sull’attività manifatturiera di Philadelphia. Inoltre, il paese rilascerà i dati sulla compravendita di abitazioni già esistenti.