Investing.com - Il dollaro scende negli scambi asiatici di questo giovedì, la Federal Reserve nei verbali del vertice di dicembre ha segnalato la possibilità di evitare degli aumenti dei tassi nei timori per la crescita globale e per l’inflazione sottotono.
I membri della Fed hanno indicato che la banca potrebbe permettersi di essere “paziente” sugli aumenti futuri dei tassi di interesse, per via di una serie di preoccupazioni tra cui la volatilità dei mercati finanziari, il rallentamento della crescita globale e le pressioni inflazionarie invariate.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,1% a 94,718 alle 00:18 ET (05:18 GMT).
“La Fed, con le sue parole, si mostra consapevole dei timori dei mercati. I mercati lo interpretano come una posizione più accomodante”, afferma Michael McCarthy, a capo delle strategie di mercato di CMC Markets.
“Anche l’ottimismo per le trattative commerciali USA-Cina sta spingendo la propensione al rischio … la forte impennata dei prezzi del greggio segnala inoltre che i timori per la crescita globale erano probabilmente esagerati”, aggiunge McCarthy.
In una dichiarazione di questa mattina del Ministero per il Commercio cinese si legge che le discussioni con gli Stati Uniti sono state esaurienti e dettagliate e che entrambe le parti hanno deciso di continuare a restare in contatto.
Anche gli Stati Uniti hanno rilasciato una dichiarazione questa mattina. Secondo il report, la Cina avrebbe promesso di acquistare “una quantità sostanziale di prodotti agricoli, energetici e manifatturieri e altri prodotti e servizi dagli Stati Uniti”.
Il cambio USD/CNY scende dello 0,4% a 6,7910 con la Banca Popolare cinese (PBOC) che ha fissato il tasso di cambio dello yuan a 6,8160 rispetto all’attestazione di ieri di 6,8526.
In base ai dati ufficiali di questa mattina in Asia, sia l’indice sui prezzi alla produzione che l’indice sui prezzi al consumo sono cresciuti meno del previsto a dicembre.
L’indice sui prezzi alla produzione di dicembre, che misura gli aumenti dei prezzi prima che raggiungano i consumatori, è salito dello 0,9% rispetto all’anno prima, meno dell’1,6% previsto, secondo i dati del National Bureau of Statistics.
I prezzi alle fabbriche scendono da sei mesi consecutivi, in base a quanto riporta il South China Morning Post.
L’indice sui prezzi al consumo, un indicatore dei prezzi di beni e servizi, è salito dell’1,9% su base annua a dicembre, rispetto al 2,2% di novembre.
La coppia AUD/USD segna una ripresa dello 0,2% dopo essere inizialmente scesa per via dei dati cinesi deboli sugli indici IPC e IPP.