Di Peter Nurse
Investing.com - Il dollaro scende negli scambi della mattinata europea di questo mercoledì, in calo dal picco di 20 anni visto all’inizio della settimana, mentre la nascente ripresa dell’euro prende ritmo.
Alle 09:00 CEST, l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,1% a 108,662, dopo aver iniziato la settimana ad un nuovo massimo di due decenni di 109,48.
Gli ultimi dati sull’occupazione USA, il report JOLTS, hanno indicato una continua forza del mercato del lavoro malgrado la serie di forti aumenti dei tassi da parte della Federal Reserve.
Insieme ai commenti interventisti di vari funzionari della Fed, questo lascia intendere che la banca probabilmente alzerà i tassi di 75 punti base a settembre.
Intanto, i membri della Banca Centrale Europea si sono uniti alla lotta all’inflazione, esprimendo forte determinazione al simposio di Jackson Hole.
L’euro gioca un grosso ruolo nella direzione del biglietto verde, rappresentando quasi il 60% dell’dindice del dollaro e le parole interventiste della BCE hanno aiutato la moneta unica a balzare di oltre l’1% dal minimo di due decenni del 23 agosto.
I riflettori saranno accesi sul dato sull’indice IPC della zona euro di agosto questo mercoledì, con l’inflazione annua che dovrebbe essere accelerata al 9,0% dall’8,9% di luglio, ben al di sopra dell’obiettivo del 2% fissato dalla BCE.
Zona euro e Regno Unito sono destinati entrambi alla recessione quest’anno, ha scritto in una recente nota Goldman Sachs, ma l’impennata dell’inflazione costringerà le banche centrali ad alzare nettamente i tassi di interesse.
Il cambio EUR/USD sale dello 0,1% a 1,0017, mentre la coppia GBP/USD va su dello 0,2% a 1,1680, con Goldman Sachs che avverte che l’inflazione britannica potrebbe superare il 22% l’anno prossimo se i prezzi del gas naturale dovessero restare alti nei prossimi mesi.
Il cambio USD/JPY va giù dello 0,3% a 138,39, in seguito ai dati da cui è emerso che le vendite al dettaglio nipponiche sono aumentate più del previsto a luglio.
La coppia USD/CNY è in ribasso dello 0,2% a 6,8952: lo yuan cinese trae beneficio dai dati che hanno rivelato una riduzione minore del previsto dell’attività manifatturiera ad agosto, con l’indice risultato pari a 49,4, poco più della lettura di 49,2 attesa.
Il cambio AUD/USD sale dello 0,6% a 0,6895, grazie ai segnali di ripresa del settore manifatturiero cinese, dal momento che l’Australia è un importante esportatore di materie prime in Cina.