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Dollaro in salita, occhi puntati sui vertici delle banche centrali

Pubblicato 07.09.2021, 09:14
Aggiornato 07.09.2021, 09:08
© Reuters.

Di Peter Nurse 

Investing.com – Il dollaro è in salita questo martedì, ma resta vicino ai recenti minimi dopo i dati sull’occupazione deboli della scorsa settimana; ora l’attenzione si sposta sui vertivci delle banche centrali che si terranno nel corso della settimana.

Alle 2:55 AM ET (09:55 GMT), l’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di sei altre principali valute, è salito dello 0,2% a 92,215, dopo aver toccato il minimo di 91.941 il 4 agosto.

Il cambio USD/JPY è salito dello 0,1% a 109,92, la coppia EUR/USD è scesa dello 0,1% a 1,1865, staccandosi dal massimo della scorsa settimana di 1,1909, mentre il cambio GBP/USD è sceso dello 0,1% a 1,3824, dopo che l’aumento dei prezzi delle case britanniche è sceso al 7,1% ad agosto dal 7,6% di luglio: la lettura più debole degli ultimi cinque mesi secondo Halifax.

La chiusura festiva di lunedì negli USA ha limitato gli scambi valutari, ma il dollaro è rimasto vicino al minimo di un mese dopo i dati deludenti sull’occupazione USA, che fanno presagire un rinvio del tapering da parte della Federal Reserve.

Il cambio AUD/USD è crollato dello 0,3% a 0,7416, in calo dai recenti massimi di 0,7477, dopo che la Reserve Bank of Australia ha confermato una cauta riduzione degli acquisti prolungandone però la durata.

La Bank of Canada prenderà la sua decisione di politica monetaria questo mercoledì.

Anche la banca centrale della Polonia si riunirà mercoledì Wednesday, nelle aspettative di un aumento dei tassi visto il massimo di 20 anni toccato dall’inflazione di recente.

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Il vertice di politica monetaria della Banca Centrale Europea di questo giovedì probabilmente sarà l’evento più importante della settimana; diversi membri iniziano a parlare di riduzione degli acquisti.

Probabilmente non si tratta di una visione comune all’intero consiglio direttivo, ma il dibattito dovrebbe accendersi dopo che l’inflazione nella zona euro ha toccato il massimo di 10 anni del 3% la scorsa settimana.

Venerdì sarà la volta della banca centrale russa; il paese ha registrato un aumento dell’inflazione al massimo di cinque anni.

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