Investing.com - I mercati del Forex sono misti negli scambi europei di questo venerdì mattina, gli incerti segni di progresso nelle trattative commerciali USA-Cina passano in secondo piano dopo i report da cui è emersa un’ulteriore debolezza in Cina e in altre economie asiatiche.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è invariato a 95,31. Il dollaro era salito ieri sera sulla scia dei commenti incoraggianti resi dai funzionari statunitensi e cinesi, sebbene i due giorni di trattative commerciali si siano conclusi senza alcun accordo concreto.
Al termine delle trattative, il Presidente Donald Trump ha suggerito che un vertice con il leader cinese Xi Jinping a febbraio potrebbe portare ad evitare un ulteriore aumento dei dazi all’importazione USA sui prodotti cinesi, che dovrebbe essere attuato a marzo.
Tuttavia, lo yuan cinese e l’aussie scendono contro il biglietto verde negli scambi asiatici di questo venerdì, in seguito ai dati sull’indice dei direttori acquisti di Caixin/Markit da cui è emerso che l’attività manifatturiera cinese si è contratta ad un tasso più rapido a gennaio.
L’indice è sceso a 48,3, il minimo dal febbraio 2016, da 49,7 di dicembre. La lettura è stata inferiore alle attese di un dato pari a 49,5 ed è stata peggiore della versione ufficiale dell’indice rilasciata ieri.
Il cambio USD/CNY sale dello 0,6% a 6,7314 alle 00:16 ET (05:16 GMT). Lo yuan dovrebbe essere vulnerabile alle prese di profitto dopo essere schizzato di oltre il 3,5% contro il dollaro da inizio dicembre.
L’euro è pressoché invariato contro il dollaro a 1,1452, in attesa di una serie di dati sugli indici PMI nella regione. Il primo pubblicato, quello relativo alla Spagna, ha deluso le aspettative di un calo. È infatti salito a 52,4 da 51,1 di dicembre.
Anche la sterlina rimane stabile contro il dollaro e l’euro: non ci sono stati sviluppi rilevanti sulla Brexit nella notte.